Mercoledì 24 Aprile 2024

Perseguitati dalla vicina di casa: coppia di pensionati contro la stalker

La stalker della porta accanto. In un complesso di Arlate di Calco una coppia di pensionati, 68 anni lei, 66 lui, ormai da parecchi mesi stanno vivendo un incubo a occhi aperti per colpa di una dirimpettaia di casa 59enne di Daniele De Salvo

Carabinieri

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Calco, 25 gennaio 2015 - La stalker della porta accanto. In un complesso di Arlate di Calco una coppia di pensionati, 68 anni lei, 66 lui, ormai da parecchi mesi stanno vivendo un incubo a occhi aperti per colpa di una dirimpettaia di casa 59enne, convivente di un illustre personaggio del paese che non saprebbe più nemmeno lui in che modo arginare la furia della compagna, la quale ha trasformato il loro giardino in una vera e propria discarica e che non perde occasione per rendere loro la vita impossibile. I due non sanno più a chi rivolgersi, carabinieri e agenti di polizia locale non possono nulla, poiché tutto si svolge in una proprietà privata su cui gli operatori delle forze dell’ordine non hanno giurisdizione.

Le querele al momento non hanno sortito effetto, da qui la decisione di rivolgersi a un legale di fiducia, Cristina Colombo, 41enne di Merate, che nei giorni scorsi ha depositato nelle mani del sostituto procuratore di Lecco Silvia Zannini una denuncia per atti persecutori che si aggiunge a quelle di imbrattamento, lancio di oggetti pericolosi, danneggiamento, violazione di proprietà privata e chi più ne ha più ne metta. Al magistrato sono stati consegnati pure eloquenti filmati, con tanto di registrazioni audio, che testimonierebbero quanto succede e la volontà della molestatrice di importunare deliberatamente i due condomini che abitano nell’appartamento sotto al suo. La donna avrebbe pure lasciato un biglietto firmato in cui parla di «lotta» e «guerra». Cotanto risentimento sarebbe dovuto a quanto pare a banali liti di vicinato su una siepe che lei non gradirebbe. «Uno dei mie assistiti tra l’altro è gravemente ammalato – spiega l’avvocato -. Ormai non escono nemmeno quasi più, si sono rintanati nella loro abitazione, perché ogni volta che si allontanano al rientro devono fare i conti con qualche brutta sorpresa».

Come ad esempio i mobili e le sedie da esterno distrutte, i resti della lettiera del gatto buttati davanti all’ingresso insieme ad altri rifiuti di ogni sorta, porte graffiate, muri imbrattati da vernici e smalti, tutto immortalato da alcune telecamere appositamente installate che la stalker si illude di manomettere disattivando l’interruttore generale della corrente, non sapendo tuttavia che gli occhi elettronici sono alimentati da generatori d’emergenza autonomi. «Avremmo francamente evitato di approdare nelle aule di tribunale, a noi interessa solo che simili atteggiamenti cessino – prosegue il legale -. Purtroppo non ci è rimasta altra soluzione».