Sassaiola al metronotte: caccia alla banda dei sei stranieri

Il metronotte ha raccontato che potrebbero essere albanesi o slavi

I malviventi utilizzano un lenzuolo per trasportare le sigarette

I malviventi utilizzano un lenzuolo per trasportare le sigarette

 Calco, 7 febbraio 2016 - Caccia grossa in corso al branco di ladri che l’altra notte ha assaltato il bar «Route 72» della stazione di rifornimento dell’Agip di Calco, lungo la ex statale 36 e cercato di lapidare una guardia giurata dell’istituto di sicurezza privata Sicuritalia che li ha sorpresi all’opera. Le telecamere del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso hanno immortalato all’opera almeno una mezza dozzina di persone. Hanno agito a volto completamente scoperto, con freddezza, determinazione e ferocia. Per il metronotte aggredito si tratterebbe di stranieri, forse di albanesi, oppure di slavi, almeno a giudicare dall’inflessione con cui lo hanno insultato e gli hanno intimato di andarsene prima di cominciare il tiro al bersaglio umano con grosse pietre.

Si sono spostati in gruppo, come uno sciame, in maniera apparentemente confusa ma in realtà ognuno con il proprio compito, chi quello di sfondare gli infissi del locale, chi di razziare le sigarette esposte dietro il bancone e il registratore di cassa, chi di raccogliere la refurtiva in un lenzuolo utilizzato a mo’ di sacco improvvisato. Probabilmente conoscevano la zona o comunque hanno compiuto dei sopralluoghi: sono arrivati dal retro della stazione di servizio, attraverso i campi e una strada secondaria dove hanno innalzato pure una barricata perché probabilmente sapevano che vigilantes e carabinieri in caso di allarme sarebbero dovuto transitare da lì. «Non si sono lasciati alle spalle molti elementi utili per le indagini – spiegano i vertici dell’Arma -. Durante la fuga si sono dovuti disfare oppure hanno perso parse dei tabacchi che poi abbiamo ritrovato e recuperato nei paraggi». I militari subito dopo il colpo hanno provato a seguire le tracce dei malviventi, proprio attraverso i diversi sacchetti di sigarette disseminati durante la ritirata, come le briciole lasciate da Pollicino, ma hanno portato solo in mezzo al nulla dei prati e del buio.

La banda forse è riuscita a raggiungere un’auto posteggiata nei pressi o in qualche piazzale della vicina zona industriale al confine con Olgiate Molgora, poi da lì ha  raggiunto la Sp 72 o la provinciale 342 Briantea per poi imboccare chissà quale direzione. Le indagini non si preannunciano dunque facili, anche perché nei paesi del circondario non risultano installati occhi elettronici posti a protezione almeno dei varchi principali. Eppure sistemi simili a quelli posizionati ad Oggiono, in grado di riconoscere immediatamente le targhe di veicoli rubati o sospetti e di diramare subito l’allerta generale, in simili frangenti sarebbero molto utili.