Barzanò, inseguimento con il botto: resta in carcere

Il 38enne fermato dopo il ferimento di due carabinieri deve rispondere dell'accusa di tentata rapina, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

Caccia ai complici

Caccia ai complici

Barzanò (Lecco), 4 maggio 2015 – Resta in carcere il 38enne di Alba, provincia di Cuneo, che sabato è stato arrestato al termine di un concitato inseguimento durante il quale ha anche investito due carabinieri, uno dei quali fuori servizio, un 27enne e un 35enne che hanno tentato di fermarlo. L'uomo, che vive in un campo nomadi, deve rispondere delle accuse di tentata rapina, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto ingiustificato di arnesi da scasso. Questa mattina, dopo due giorni in camera di sicurezza, è stato trasferito in aula per essere processato per direttissima, ma il suo legale ha chiesto e ottenuto i termini della difesa, per questo tornerà in aula il 14 maggio. Nel frattempo il giudice ha convalidato l'arresto e confermato la misura della custodia cautelare in prigione, a Pescarenico.

Il piemontese è stato bloccato a Barzanò, dopo essere stato intercettato insieme ad altri due complici che sono riusciti a scappare al termine dell'incursione nella villa di un 74enne, a bordo di una Fiat Gran Punto «pulita», a cui però ha applicato una targa tarocca, perfettamente identiche a quelle vere, in modo da eludere eventuali controlli. Durante la fuga ha travolto un militare in quel momento a riposo che lo braccava in sella al suo scooter e un altro operatori del 112 che gli ha sbarrato il passo con la gazzella che guidava.