Bambino di 10 anni morto sul Legnone, volo di 50 metri davanti ai genitori

Il bambino si chiamava Milan Renz e aveva appena 10 anni. Si è sporto troppo in un tratto scosceso del pendio per salutare i conoscenti di Daniele De Salvo

Inutile l'intervento del Soccorso Alpino

Inutile l'intervento del Soccorso Alpino

Lecco, 2 agosto 2015 – Si chiamava Milan Renz e aveva appena 10 anni il bambino domenica mattina è precipitato nel vuoto per una cinquantina di metri in un canalone del Monte Legnone. Il piccolo, originario di Kiel, nel land di Schleswig-Holstein, abitava a Nortorf, nell'estremo nord della Germania, tra il Baltico e il Mare del Nord, sopra Amburgo. La tragedia si è consumata poco dopo le 11, sotto gli occhi del padre 48enne e della madre 44enne, con cui stava trascorrendo le vacanze estive sul Lario insieme ad alcuni amici. E proprio per salutare i conoscenti che lo accompagnavano nell'escursione e lo seguivano a pochi metri di distanza si sarebbe sporto in un tratto molto scosceso ed esposto del pendio, perdendo l'equilibrio e cadendo di sotto, senza possibilità di scampo.

Sono stati subito mobilitati i soccorritori. Sul posto sono intervenuti i sanitari e i tecnici dell'eliambulanza di Sondrio, che non hanno potuto altro che constatarne il decesso per «politrauma da precipitazione», come recita il referto e recuperare il corpicino ormai privo di vita. Le operazioni sono durate oltre un'ora, a causa della zona impervia e delle nuvole in quota. La salma, una volta trasferita sul mezzo aereo con il verricello, è stata portata a Caiolo e da qui nella camera ardente dell'ospedale di Sondrio, vegliata sempre dai genitori che non hanno potuto nulla per scongiurare il peggio. E' stata subito restituita ai familiari in attesa del rimpatrio del feretro.

La sciagura si è consumata poco oltre il bivacco Ca' de legn – casa di legno in ricordo di una vecchia capanna in legno appunto - o bivacco Silvestri, a poca distanza dalla vetta della montagna, la più alta dell'intera provincia di Lecco. Stava percorrendo l'ultimo tratto in cresta, il più difficile e impegnativo, verso la grande croce che sorge sulla cima del Legnone. Su quanto avvenuto il magistrato di turno ha aperto un'inchiesta d'ufficio in base agli elementi forniti dai carabinieri della stazione di Colico, competenti per territorio, ma non risultano indagati né ipotesi di reato, perché si è trattata di una terribile fatalità.