Airuno, «Azzardo, non chiamiamolo gioco»

155 mila scommettitori in tutta la provincia, una mostra per capire

 Il 4% dell’intero pil della provincia viene speso alle slot

Il 4% dell’intero pil della provincia viene speso alle slot

Airuno (Lecco), 19 aprile 2015 - I giocatori d'azzardo nel Lecchese sono più di 155mila, poco meno della metà di tutti i residenti del territorio. Novemila sono a rischio ludopatia, cioè di dipendenza, cinquemila sono invece già precipitati nel tunnel del gioco compulsivo.Ogni anno 450 milioni di euro vengono spesi in puntate, scommesse, lotterie di vario genere e videopoker nella vana speranza di un bacio della dea pendata, una mera illusione, perché alla fine il banco vince sempre. Significa che il 4% dell’intero pil, il prodotto intrerno lordo, della provincia viene speso alle slot, nelle sale da gioco, in Gratta e vinci e sui siti di puntate online.

Si tratta di numeri impressionanti quelli snocciolati dal sindaco del paese Adele Gatti, segno di una vera e propria piaga sociale, che sta riducendo sul lastrico moltisse persone e prosciugando le casse pubbliche, perché gli amministratori locali, attraverso gli assistenti sociali, sono poi obbligati a intervenire, spesso per pagare bollette, spese di affitto, sussidi e sostegni per scongiurare che madri e padri di famiglia finiscano in mezzo ad una strada con i figli piccoli. I primi cittadini le stanno tentando tutte per arginare il fenomeno, compreso l’arma dell’ironia. Come appunto ad Airuno, dove è stata allestita una mostra di vignette no-slot denominata «Azzardo, non chiamiamolo gioco».

I promotori dell’iniziativa sono gli operatori della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, della Casa del giovane di Pavia, del Movimento Noslot, Magazine Vita, l’assodiazione Unilab e l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, accolti dai volontari del Centrio per il tempo libero«È vero, l’azzardo è sempre esistito sotto varie forme - spiega Francesco Taverna, uno degli esperti dell’argomento e tra i fautori dell’allestimento -. La portata del fenomeno tuttavia non è stata mai così amplia, ormai rischia di diventare fuori controllo». I motivi del deflagare dell’azzardo sono diversi, ma la crisi economica, invece che fungere da argine, ha aggravato ulteriormente la situazione, con la falsa promessa di soldi facili, specialmente tra i giovani e i giovanissimi, che possono scommettere con un semplice click dal computer di casa. La mostra, allestita nella biblicoteca civica, è visitabile anche oggi, domenica. Ma chi se la perdesse può sempre recarsi a Brivio, dove sarà trasferita in settimana, e si svolgerà dal 20 al 27 del mese di aprile.