Sono J-Ax e spacco. La filosofia è rap l’imprenditore pop

Lui e Fedez, discografici vincenti di Marco Mangiarotti

J-Ax in concerto

J-Ax in concerto

Milano, 23 luglio 2015 - «Niente è gratuito nella vita». J-Ax si gode il momento e si sdoppia, perché se la filosofia di partenza è il rap, di cui rimane uno dei maestri, l’imprenditore Alessandro Aleotti, 43 anni il 5 agosto, è smart e pop. «Quando tutto funziona, come disco, società e tour, ne risente il sonno». Si gode i numeri il socio di Fedez in Newtopia, dopo il duo strano a Collisioni di Barolo. Doppio platino per il doppio album “Il Bello d’esser brutti”, il sold out da record per l’ultima data del 12 settembre al Carroponte (il 5 è a Brescia), il platino per l’ultimo singolo “Maria Salvador” con Il Cile.

«La gente non capisce che la metà di quello che incassi va in tasse, che devi giustamente pagare 500 euro al giorno i 20-25 che girano con te. Quindi è normale e giusto che chi è nella Top 10 italiana (lui c’è) chieda dai 10 ai 40 mila euro a data. Nelle nostre tasche rimane molto meno, ma se vedo soldi guadagnati onestamente, su cui paghi le tasse, sono contento. Mi fa ridere la Destra che ci chiama comunisti col Rolex e l’oro. Noi facciamo passare invece il messaggio che con il lavoro e il talento puoi creare lavoro. In Italia chi ha in mano i soldi non ha le idee e non capisce il mercato. Non si prende i rischi veri, nella discografia, per ignoranza, e nella tv per paura. La televisione perde ascolti perché non rischia e non rischia per non perdere ascolti. Noi abbiamo tolto l’uomo di mezzo e facciamo impresa con la nostra Factory creativa. Io e Fedez, ma devi poi fare hit sennò vai a casa».

La svolta l’ha data “The Voice”, dove lui è l’unico che funziona. «La tv mi ha dato potere mediatico. Prima i giornalisti venivano ai concerti, vedevano 7mila paganti e 3mila fuori, ma non uscivano i pezzi. Adesso i caporedattori non hanno più nulla da ridire». Imprenditori. «Vendiamo dischi, Fedez un triplo e io un doppio platino, ma è un progetto manageriale creativo più largo. Abbiamo 5-6 persone e altri collaboratori a contratto, paghiamo tasse, stipendi, contributi. Struttura snella. Siamo liberi e concreti. Il mio album ha funzionato con il vecchio rap’n’roll, sono l’Ozzy Osbourne italiano. È il pop del nostro tempo, il nostro melting pop è questo. Le influenze: il punk rock californiano, il pop impegnato e il rap (la grammatica: i cantautori)».

di Marco Mangiarotti