Roma, 19 dicembre 2014 - Le retribuzioni contrattuali vanno verso un nuovo minimo storico nel 2014, attorno all'1,3% di variazione media annua, il minimo dall'inizio delle serie storiche nel 1982. Lo affermano i responsabili dell'indagine Istat con la diffusione dei dati di novembre: +0,1% su mese e +1,1% su anno.
Confrontando l'andamento delle retribuzioni contrattuali dei dipendenti pubblici (che hanno subito il blocco dei rinnovi) con quello dell'inflazione, è possibile stimare che dal 2010 al 2013 sono stati persi oltre sei punti percentuali in termini di potere d'acquisto: nel 2014 è atteso un recupero grazie alla bassa inflazione, dunque la perdita di potere di acquisto si ridurrebbe a circa cinque punti. A novembre, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 44,4% degli occupati dipendenti e corrispondono al 41,3% del monte retributivo osservato.
In 11 mesi la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,2% su anno. Con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti privati e una variazione nulla per quelli della Pa. I settori che a novembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tlc (3,5%), agricoltura (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%). Variazioni nulle nel commercio e nella Pa. A novembre è stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 55,6% nel totale dell'economia e del 42,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 36,3 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 20,8 mesi per quelli del settore privato.
INDUSTRIA, FATTURATO E ORDINI IN LIEVE AUMENTO - Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo del fatturato diminuisce dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,4% per il fatturato interno e +1,7% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come ad ottobre 2013), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,7%, con un calo dell'1,4% sul mercato interno ed un incremento dello 0,8% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+3,0%), mentre registrano flessioni per l'energia (-2,8%), per i beni di consumo (-0,3%) e per i beni intermedi (-0,2%). L'indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,7%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia. Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,7%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,4%). Per gli ordinativi totali, nel confronto con il mese di ottobre 2013, l'indice grezzo segna una flessione dello 0,2%. La riduzione più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-10,9%), mentre il maggiore aumento si osserva nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (8,1%).