Inter, la rivincita di Palacio: "Ho sofferto, ma sempre dato il massimo"

Dopo 10 mesi l’argentino fa gol in trasferta. Grande gioia: "Abbiamo giocato una partita super, con cattiveria. Ora a Glasgow per vincere" di Francesca Cozzi

Rodrigo Palacio (La Presse)

Rodrigo Palacio (La Presse)

Bergamo, 16 febbario 2015 - Spiragli di luce. Il gol che Palacio ha segnato ieri agli Atleti Azzurri d’Italia non ha spostato gli equilibri della partita. L’Atalanta era già stata sopraffatta dal gioco nerazzurro e definitivamente condannata alla sconfitta con l’espulsione di Benalouane. Ma è una rete che può significare tanto per l’argentino. E poi di conseguenza anche per l’Inter. Perché El Trenza è tornato a segnare in trasferta dopo dieci mesi dall’ultima volta. Tanto è passato dall’0-4 del Ferraris rifilato alla Sampdoria. Era il 13 aprile, la Beneamata era ancora in mano a Mazzarri e Palacio trascinava la squadra con i suoi gol. Correva per tutti, una stagione di grande dispendio di energie, ma non si poteva pensare ad un’Inter senza di lui. Ora le cose sono cambiate e parecchio. C’è Mancini in panchina, e per quanto il tecnico di Jesi creda nelle qualità dell’argentino, la condizione fisica non perfetta ha reso Palacio sempre meno protagonista del reparto avanzato.

Adesso è Icardi ad essere imprescindibile. Anche ieri con l’Atalanta, il numero 8 è sembrato meno in partita di altri compagni, ma alla fine ci ha messo la zampata. «Mauro è molto importante, sta facendo più di tutti. Ma siamo una squadra e ognuno di noi è importante – ha raccontato Palacio dopo il fischio finale -. Vincere è stato fondamentale, stiamo migliorando nelle ultime partite. Giochiamo bene e con cattiveria e questi tre punti sono un segnale importante per prendere fiducia. Il campionato italiano è comunque molto difficile». Contro la Dea, però, l’Inter è riuscita a trovare continuità, ottenendo il secondo successo consecutivo, e dimostrando di poter fare a meno anche di Icardi. Così, riflettendo, viene da pensare che con il Trenza in buona forma, probabilmente i nerazzurri non avrebbero questa situazione di classifica. Quella caviglia ha fatto penare l’attaccante e anche il club stesso: «Il mio è stato un infortunio difficile. Ho sofferto tutto l’anno e si vede. Non ho giocato come nelle passate stagioni. Ma faccio il massimo per aiutare i compagni. Giovedì dobbiamo fare una grande partita e affrontare il Celtic dopo un successo è sempre importante. Andiamo in Scozia per vincere», la carica di Palacio.

A Glasgow non ci sarà invece Podolski. Il tedesco è stato escluso dalla lista Uefa in favore di Shaqiri. Non una sorpresa perché già in fase di trattativa gli era stato comunicato che non avrebbe giocato in Europa. E proprio per questo motivo, Mancini ieri lo ha schierato dal 1’. Ma Podolski ha deluso ancora una volta, faticando, e parecchio, ad entrare in partita. Un peccato, perché nelle prime uscite (in particolare l’esordio a Torino contro la Juventus) aveva fatto molto bene, tanto che in molti si erano convinti sarebbe stato il rinforzo in grado di far fare il salto di qualità al reparto avanzato. Invece resta ancora un in ombra. Rendendosi protagonista di una prestazione insufficiente anche quando il risultato è nettamente a favore. È possibile che Mancini gli regali ancora un’altra chance inserendolo negli undici titolari contro il Cagliari lunedì prossimo, assicurando un po’ di riposo a chi verrà utilizzato contro il Celtic. Il suo è un prestito secco, quindi non si devono fare ragionamenti di prospettiva. Ma per risollevare la stagione nerazzurra, serve anche un Podolski pronto al riscatto.