Pero, il Comune recluta un "imbustatore": 25mila euro per un anno

Nell’era digitale darà un supporto al personale sommerso dalle carte. In consiglio comunale è polemica, ma il sindaco difende la scelta: "Daremo lavoro a categorie fragili"

Il sindaco Maria Rosa Belotti difende la scelta

Il sindaco Maria Rosa Belotti difende la scelta

Pero (Milano), 28 luglio 2016 - Venticinquemila euro per svolgere attività di "imbustamento". Non è l’annuncio apparso in qualche bacheca di "offerte lavoro" ma una nuova figura professionale voluta dall’Amministrazione comunale di Pero, Comune alle porte di Milano di 11.000 abitanti. Una decisione che fa discutere in tempo di crisi e di tagli ai bilanci comunali. La scelta di reclutare negli uffici comunali un "imbustatore", affidando l’incarico a tempo determinato ad una cooperativa di tipo B, appare in contraddizione sia con il progetto di dematerializzazione degli atti, cioè l’eliminazione del cartaceo come previsto dalla normativa, sia con il progetto di informatizzazione avviato dal Comune che manda in pensione le code di cittadini davanti agli sportelli per la richiesta di documenti anagrafici. E non ultimo con il fatto che ormai da anni anche la vecchia posta cartacea, raccomandate e lettere, è stata sostituita dalla posta elettronica certificata e quindi nei Comuni i plichi di corrispondenza da portare all’ufficio postale e prima ancora da imbustare si sono ridotti notevolmente.

A Pero evidentemente no. "Il progetto di informatizzazione e le novità introdotte in Comune dovrebbero sollevare i dipendenti comunali da diversi impegni - commenta Paola Molesini, consigliere comunale d’opposizione - ci chiediamo come mai questa Amministrazione comunale abbia bisogno di assegnare ad una cooperativa le funzioni di imbustamento, così come sono state definite da loro".

La giunta comunale di centrosinistra non ci sta e spiega che si tratta di una figura che darà un supporto operativo agli uffici comunali e quindi non si occuperà solo di "imbustamento". Inoltre siccome i dipendenti comunali sono in deficit numerico rispetto alla pianta organica e spesso non hanno neppure il tempo di svolgere le funzioni per cui sono stati assunti per colpa della troppa carta, ecco che la nuova figura darà una mano a tutti. In realtà il sindaco Maria Rosa Belotti, nella sua replica per spiegare le motivazioni di questa scelta e di questa spesa, non lo dimentichiamo, punto molto sull’aspetto "nobile", cioè quello di aver scelto una cooperativa di tipo B, "che oltre ad offrire professionalità e competenze, ha anche la funzione sociale di impiegare e reintegrare lavoratori con fragilità".

E poi entra nel merito della necessità: "Il Comune di Pero sta svolgendo una serie di attività che richiedono anche l’impiego di un supporto esterno con vari livelli di complessità in base alle diverse aree di pertinenza - conclude la Belotti - intendiamo favorire progetti volti alla reintegrazione di fasce deboli della popolazione e nello stesso tempo vuole dare ai propri cittadini servizi sempre più innovativi svolti in un’ottica di equità mettendo al centro la persona".