Il gas minaccia i conti dei Comuni: "I nostri bilanci rischiano di saltare"

Contratti di fornitura scaduti e il nodo rinnovo. La rabbia dei sindaci

Il gas viene distribuito nelle case

Il gas viene distribuito nelle case

Milano, 26 luglio 2016 - A Nerviano mancano all’appello circa tre milioni di euro dal 2012, spiega l’ex sindaco, Enrico Cozzi. A Inveruno, racconta il primo cittadino, Sara Bettinelli, «per il primo anno sono 600mila euro su un bilancio comunale di circa 8 milioni». Altri 560mila euro annui reclama Busto Garolfo. E hanno alzato la voce anche Marcallo con Casone, Bernate Ticino, Cuggiono e San Giorgio su Legnano. Ad accomunare questi Comuni della provincia nordovest di Milano è la battaglia contro un gigante come 2i Rete gas, la società di distribuzione di gas naturale posseduta dal gruppo F2i e attiva in duemila città italiane. Una battaglia che riguarda i canoni che la compagnia energetica paga ai Comuni per la concessione delle reti con cui consegna l’energia ai clienti.

Un debito che «rischia di portarci al default - attacca Bettinelli - per crediti inevasi. Sarebbe insostenibile nel 2017». Perché 2i Rete gas non paga? Perché il contratto è scaduto, ma i Comuni non lo possono rinnovare. Ma finché non cambiano gestore, devono tenersi l’attuale. La distribuzione del gas in Italia è al punto di svolta. Dall’anno scorso sono entrate in vigore le regole, datate anno Duemila, del cosiddetto «decreto Letta», che riordina le concessioni in 177 ambiti territoriali minimi (Atem), ossia raggruppamenti di Comuni. Tocca bandire la gara d’ambito, secondo le linee guida dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i servizi idrici (Aeegsi), con cui scegliere un gestore per dodici anni. Al momento, solo Milano e un pugno di Comuni limitrofi, il cosiddetto «Atem Milano 1», ce l’hanno fatta. Gli altri 176 ambiti sono al palo, tanto che le scadenze sono state posticipate. In questo interregno a distribuire il gas è la società uscente. Che nel caso dei sette Comuni battaglieri, ha deciso di sospendere il versamento del canone. Il decreto Letta all’articolo 14, comma 7, recita che «il gestore uscente resta comunque obbligato a proseguire la gestione del servizio, limitatamente all’ordinaria amministrazione, fino alla data di decorrenza del nuovo affidamento». È la formula «ordinaria amministrazione» ad aver generato il contenzioso.

Per i Comuni significa che tutto resta intatto, compreso il pagamento del canone. Per 2i Rete Gas, vale solo per la distribuzione, ma non per l’affitto. Il caso di Nerviano, che prosegue dal 2012, è già finito davanti al Tribunale di Milano con due sentenze dissonanti. Nel frattempo l’Aeegsi ha dato ragione ai Comuni: l’ordinaria amministrazione vale anche per i canoni. E ora, spiega Anci Lombardia, si attende una circolare dal ministero dello Sviluppo economico per fare chiarezza. Sono arrivati al contenzioso anche i Comuni di Somaglia, Pegognaga e Rivarolo del Re. E altri 13 hanno denunciato ad Anci i mancati versamenti per iscritto: Bernareggio, Busto Garolfo, Castiglione Olona, Corbetta, Ferno, Fiesse, Gonzaga, Linarolo, Musso, Rodengo Saiano, Santo Stefano Ticino e Urgnano. «Circa 50 Comuni si sono lamentati», spiega il presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti. Sindaco di Monza, anche lui è alle prese con la sua gara: «La stiamo bandendo ma abbiamo ricevuto già dei ricorsi».