Svizzera, in Canton Ticino ecotassa antifrontalieri. I lavoratori italiani pagheranno due franchi al giorno per auto

Claudio Zali, della Lega dei Ticinesi, a capo del Dipartimento del Territorio: "Questa tassa graverà sulle aziende e dai centri commerciali con oltre cinquanta posti auto e non sui privati cittadini. Spetterà a loro la decisione di far eventualmente ricadere questa tassa sui loro dipendenti e clienti, facendo pagare loro la sosta" di Roberto Canali

Dogana al confine tra Italia e Svizzera

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Como, 8 settembre 2014 - Prima hanno tentato di minare il loro morale organizzando referendum per limitarne il numero e orchestrando periodiche campagne di dileggio per spingerli a restarsene a casa. Tutto inutile, il numero di frontalieri lombardi in Canton Ticino continua inesorabilmente ad aumentare e addirittura, nelle scorse settimane, ha superato quota 62mila. Così in Svizzera si è deciso di colpire i lavoratori italiani dove sono più sensibili: la loro auto, che d’ora in poi dovrà pagare un pedaggio per la sosta fuori dai luoghi di lavoro. Un provvedimento che dovrebbe portare nelle casse del Cantone di lingua italiana qualcosa come 12 milioni di franchi l’anno, circa dieci milioni di euro, che verranno investiti nel potenziamento della mobilità sostenibile, ovvero nuove linee di autobus ecologici e percorsi ciclopedonali. 

Le ecotassa colpirà indirettamente i frontalieri, visto che verrà applicata ai loro datori di lavoro che dovranno pagare due franchi al giorno per ogni posto auto messo a disposizione dei dipendenti, ma c’è da scommettere che non ci metterà molto a tramutarsi in trattenuta sul loro stipendio. Rischiano di fare la stessa fine anche i clienti dei centri commerciali e degli outlet del Canton Ticino, dove approfittando dei saldi si può acquistare spendendo meno che in Italia. «Questa tassa graverà sulle aziende e dai centri commerciali con oltre cinquanta posti auto e non sui privati cittadini – spiega Claudio Zali, della Lega dei Ticinesi, a capo del Dipartimento del Territorio - Spetterà a loro la decisione di far eventualmente ricadere questa tassa sui loro dipendenti e clienti, facendo pagare loro la sosta. Abbiamo incluso queste misure fanno nel Bilancio preventivo del 2015, l’operazione ci permetterà di mantenere il deficit sotto i 120 milioni di franchi, scongiurando l’aumento delle imposte a carico dei ticinesi. Se le aziende e gli impiegati non intendono pagare, rinunceranno ai posteggi e inviteranno il loro personale a ricorrere al car pooling e ai mezzi pubblici».