Giovedì 18 Aprile 2024

L'INTERVISTA Briatore ride dei conti elvetici: "Io un evasore? Merito una medaglia"

"Vivo e lavoro all’estero, l’Italia ringrazi che qui ho investito"»

 Flavio Briatore (Ansa)

Flavio Briatore (Ansa)

«EVASORE fiscale io? Veramente dovrebbero darmi una medaglia!».

A Flavio Briatore, top manager sette volte campione del mondo di Formula Uno con Schumi e con Alonso, non fa né caldo né freddo che il suo nome sia apparso nella lista dei cittadini italiani con conti in Svizzera. «I miei avvocati con un comunicato hanno già spiegato tutto molto bene – dice il sessantacinquenne piemontese –. Io da oltre vent’anni vivo all’estero, tra Montecarlo e Londra. Ci lavoro e faccio affari. E poi bisogna intendersi sul concetto di evasione».

Intendiamoci pure.

«Evasore fiscale è quel tizio che guadagna soldi in Italia, non ci paga sopra le tasse e deposita il malloppo oltre frontiera».

Non è il suo caso?

«Scherza? Anzi, io un po’ di quattrini li ho pure portati nel nostro Paese, sebbene notoriamente l’Italia non sia un paradiso per chi deve investire».

Lo pensano in tanti.

«Eh, siamo una nazione un po’ troppo complicata».

Non ce la farà nemmeno Renzi?

«A me il giovanotto non dispiace. Ha energia ed è pure spregiudicato al punto giusto».

Detto da Briatore è un complimento a doppio taglio.

«Però anche il capo del governo si scontra con l’eterno disagio tricolore».

Tradotto?

«Passa sempre troppo tempo tra un annuncio e una realizzazione pratica».

E la colpa di chi è?

«Paradossalmente, non di chi governa. Nel senso che chi in apparenza comanda, in realtà non ha poteri reali».

Ma questo è il vecchio alibi di Berlusconi!

«Infatti Silvio è un grande imprenditore che in politica non ce l’ha fatta».

Soluzione?

«Una dittatura temporanea».

Non esageriamo, adesso.

«Dico dittatura in senso metaforico. Chi vince le elezioni per quattro o cinque anni deve poter realizzare il suo programma. Senza impicci e impacci. Alla fine, i cittadini giudicheranno».

Torniamo ai suoi soldi in Svizzera: è tutto un equivoco?

«Avevo i conti in Svizzera, in perfetta regola, per alcune mie attività svolte altrove, tipo i contratti dei piloti, eccetera. Mai nascosto niente a nessuno. E se servissero ulteriori delucidazioni sono pronto a fornirle».

Ma secondo lei sarà più facile per il governo vincere la guerra agli evasori o per la Ferrari tornare a vincere in Formula Uno?

«Bella domanda. Le rispondo così: ci fossi stato io a Maranello con Alonso, in cinque anni almeno un titolo mondiale lo avrei portato a casa…».

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