Venerdì 19 Aprile 2024

Eternit, la difesa all'attacco: "Non si può processare due volte"

L'arcivescovo di Torino: "Subito riforma della giustizia"

Eternit, parenti delle vittime depongono fiori (lapresse)

Eternit, parenti delle vittime depongono fiori (lapresse)

Torino, 21 novembre 2014 - La polemica sul caso Eternit non accenna a placarsi. Il processo per omicidio a Stephan Schmidheiny non si può fare perché "si scontra con il principio che non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto". È quanto sottolinea il professor Astolfo Di Amato, avvocato difensore dell'imprenditore svizzero.

Il principio indicato dal professore, che assiste Schmidheiny insieme al collega Franco Coppi, è noto fra i giuristi con la locuzione latina 'ne bis in idem'. "I fatti elencati dalla procura di Torino nell'inchiesta per omicidio volontario - spiega Di Amato - sono gli stessi che sono stati portati al vaglio della Cassazione nell'ambito del processo per disastro doloso. Vengono solo riproposti in modo diverso". "In ogni caso - precisa il professore - anche queste accuse sono infondate nel merito. Schmidheiny si è sempre adoperato per la protezione dei lavoratori della Eternit e delle popolazioni delle città in cui sorgevano gli stabilimenti".

ARCIVESCOVO DI TORINO - "È una tragedia per gente che soffre e piange i suoi morti. La giustizia deve dare segni concreti di fiducia e speranza". L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, interviene così sul caso Eternit, sollecitando la politica "a mettere subito in agenda la riforma della giustizia e delle norme sulla prescrizione".

"Quando c'è uno sbaglio - ha aggiunto monsignor Nosiglia, a margine di una conferenza stampa sulle iniziative della diocesi nel 2015 - ci deve essere una sentenza che riconosca questo sbaglio. Si parla tanto di riforma della giustizia, di rivedere le norme sulla prescrizione. Poi passato il caso tutti se ne dimenticano. In Italia ci sono tante priorità - ha concluso - e questa della giustizia è una priorità che bisogna affrontare subito".