Mercoledì 24 Aprile 2024

"Multe ai medici, idea delle Regioni". Lorenzin: non facciano scaricabarile

Il tetto alle prescrizioni. "Nessuna volontà di umiliare i sanitari"

DECISA Beatrice Lorenzin, ministro  della Salute (Imagoeconomica)

DECISA Beatrice Lorenzin, ministro della Salute (Imagoeconomica)

Roma, 25 settembre 2015 - "Il sistema sanitario migliorerà non peggiorerà". Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, è talmente convinta da essere pronta ad affrontare i medici per un confronto diretto e vorrebbe parlare ai cittadini per fare chiarezza sull’appropriatezza delle prescrizioni. "C’è troppa confusione", sbuffa.

Ci spieghi, allora.

"Va detto subito che le linee guida sull’appropriatezza delle prescrizioni non ce le siamo inventate noi. Esistono in moltissimi Paesi del mondo. Si tratta di tabelle redatte da organismi scientifici. Anche nel nostro caso le cose sono andate così, poi sono state oggetto di approfondimento da parte del Consiglio superiore di sanità e sono state inviate agli organismi di rappresentanza dei medici che devono dare il loro parere".

I camici bianchi sono furiosi perché, dicono, si limita la loro libertà di esercitare secondo scienza e coscienza.

"Non c’è nessuna volontà di umiliare i medici in questo provvedimento, né di limitare la loro capacità decisionale. Ci sono delle linee guida da seguire alle quali il professionista può anche derogare, ma ne dovrà dare giustificazione".

Altrimenti rischia sanzioni. Un altro capitolo indigesto.

"Se il medico deroga alle regole, e può farlo, lo deve giustificare. Ma prima di arrivare alle sanzioni devono esserci ripetuti episodi e motivazioni ritenute incomplete o insufficienti".

Sì, ma chi decide se le giustificazioni sono sufficienti e se le deroghe giustificate? I medici sostengono che saranno i funzionari delle Asl.

"Le sanzioni saranno disciplinate sulla base del contratto collettivo di lavoro. E saranno competenza delle Regioni. Il Ministero sta cercando di fare opera di mediazione per omogeneizzare i comportamenti".

Va bene, ma chi decide sull’appropriatezza o meno?

"L’ente, la Asl. Sono questi enti che valutano sui criteri del contratto. Ma, ripeto, queste sono competenze regionali. Il Ministero chiede uniformità di comportamenti".

Allora è vero che le sanzioni le hanno volute le Regioni e lei era contraria?

"Noi avremmo scelto un’altra strada ma comunque siamo al lavoro per mediare".

Le Regioni volevano anche di peggio?

"Diciamo che i punti sanzionatori sono stati fortemente voluti dalle Regioni".

Chiamparino sostiene che lei non è corretta nel dire queste cose... Anzi dice pure che fa la furbetta.

"Rivendico le decisioni prese con la Conferenza delle Regioni. Ma ci sono state posizioni diverse. Loro volevano addirittura, per i medici, il rinvio automatico alla Corte dei Conti. Allora, visto il clamore, chiedo alle Regioni di metterci la faccia e spiegare bene la ratio del provvedimento ai cittadini. Nessuno sarà curato di meno ed è bene che gli enti locali facciano informazione sul territorio per chiarirlo".

All’origine c’è una questione economica: i 13 miliardi l’anno per prestazioni inutili?

"No, il risparmio sarà un effetto positivo secondario, non è la ratio. Introdurre criteri di appropriatezza è il sistema per garantire servizi migliori, mirati a chi ne ha effettivamente bisogno. Non è un’analisi in più che ti mette in sicurezza".

È stato stimato un risparmio con queste limitazioni?

"Neanche proporzionabile alla spesa: 180 milioni l’anno".

Convocherà un Tavolo?

"Il Tavolo è sempre aperto e sono convinta che le cose si debbano fare insieme. Occorre dialogo costante perché è un percorso da condividere. Abbiamo rinviato ai sindacati il testo rivisto. Aspettiamo proposte o deduzioni".

Progettano lo sciopero.

"Ma nulla cambia. È sempre il medico di fiducia che decide eventuali analisi o esami. Si mantengono tutte le garanzie per i cittadini. Anzi. Il servizio sicuramente sarà migliore se si potranno indirizzare i fondi dove realmente servono. Inoltre i medici stessi saranno maggiormente tutelati rispetto alla medicina difensiva: avranno delle linee guida da seguire. È un vantaggio".