Elio e le Storie tese: un kolossal da rockstar

È un concerto ricco di stimoli, come il titillante gadget accluso alla confezione “lusso” dell’ultimo album “Figgatta de Blanc”, quello che riporta questa sera Elio e le Storie Tese alla conquista del Forum di Assago di ANDREA SPINELLI

Elio e le Storie tese

Elio e le Storie tese

Milano, 29 aprile 2016 - È un concerto ricco di stimoli, come il titillante gadget accluso alla confezione “lusso” dell’ultimo album “Figgatta de Blanc”, quello che riporta questa sera Elio e le Storie Tese alla conquista del Forum di Assago. Uno show di viva e (soprattutto) vibrante passione con cui la band milanese, per surfare sull’onda lunga della partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, lancia la propria sfida a Springsteen (o ai Pooh, a seconda dei punti di vista) preannunciando una maratona dalla durata-monstre: tre ore, o giù di lì. Evento epico sostenuto da uno sforzo produttivo altrettanto epico. «In passato lasciavamo molto all’improvvisazione, mentre stavolta ci siamo costruiti un kolossal da autentiche rockstar», assicurano gli eroi di “Vincere l’odio”. «Ovviamente l’abbiamo deciso tutti assieme perché siamo un collettivo H24 che condivide da sempre qualsiasi decisione».

Nel gran teatrino rock di questo “Piccoli Energumeni Tour” (che già nel titolo strizza l’occhio all’ultimo singolo “Il mistero dei bulli”), Stefano Bellisari veste i panni di Elio, Nicola Fasani è Faso, Davide Civaschi è Cesareo, Sergio Conforti è Rocco Tanica, Christian Meyer è Millefinestre e Antonello Aguzzi è Jantoman. Tutto col sostegno esterno di Vittorio Cosma (tastiere) e Paola Folli (cori). Guastatore l’“artista a sé” Luca Mangoni, di giorno architetto e la notte divo in calzamaglia. Stupire e spiazzare sarà anche un lavoraccio ma qualcuno lo deve pur fare; e in questo gli Elii non si sono mai tirati indietro, con alti e bassi che li hanno indotti a tenersi stretto il loro piano b, lo sbarco su quel piccolo schermo frequentato prima con Serena Dandini davanti alle telecamere di “Parla con me” e “The Show Must Go Off”, poi con un programma tutto loro, “Il Musichione” di Rai2. Per Stefano-Elio avventure nel musical, nella prosa, nella classica, nell’opera, e ancora in tv, come giurato a X-Factor, per Tanica interventi comici su varie reti con le sue rassegne stampa surreali. Le loro non sono vite bruciate, ma al limite “bruciacchiate”, come recitava il titolo di una biografia di dieci anni fa, che in questo show trovano un punto d’arrivo. E di ripartenza.

Qualcuno ha paventato lo scioglimento, ma non è così. «In un’intervista abbiamo detto che alla fine di questo tour ci dividiamo l’incasso, ma un colpo di tosse nel finale della frase ha creato qualche fraintendimento» scherza la band, che frattanto ha condiviso “Attenti al lupo” con Ron nel suo album benefico “La forza di dire sì”. «Nel corso della nostra carriera abbiamo suonato con grandissimi artisti internazionali tipo Santana o James Taylor, accanto a cui ci sentivamo Forrest Gump, ma è accaduto sempre in Italia», prosegue Faso. «Ora ci piacerebbe tentare la carta dell’estero, Inghilterra o America, affrontando un pubblico che non ci conosce e che magari non capisce i testi ma potrebbe apprezzarci come musicisti». E a proposito del gaio oggettino in vendita con “Figgatta De Blanc” gli eroi di “Pippero” (che nel loro curriculum vantano pure un film con Rocco Siffredi, ma non partecipavamo alle scene erotiche “perché c’era troppa gente”) tengono a precisare: «Se è vero, com’è vero, che la collega Barbara D’Urso è vicina alla gente che soffre, Elio e le Storie Tese sono vicini alla gente che gode».

di ANDREA SPINELLI