La tragedia e il coraggio

"Raccontiamo oggi esempi di eroismo e di generosità, raccontiamo di chi ha lasciato il porto sicuro di casa propria per andare a scavare a mani nude le macerie di case altrui"

COME IN GUERRA, cadono le maschere. Come in guerra, non c’è spazio per la finzione. Gli individui e i popoli mostrano allora la loro vera natura: emerge il coraggio o affiora la viltà; si leva dalle rovine con volo di Fenice l’insospettabile senso di un comune destino o ballano gli egoismi sul cadavere di identità collettive posticce. È successo con l’alluvione a Firenze nel ’66, è successo col terremoto in Friuli nel ’76, con quello all’Aquila nel 2009, con quello in Emilia nel 2012... È già successo tante volte, a noi italiani.

La natura, in sé nient’affatto benigna, ha preso sotto braccio la morte, ha sconvolto le nostre vite, ha fatto cadere le nostre maschere. È già successo tante volte, e ogni volta i singoli italiani e la nazione nel suo complesso hanno mostrato il loro volto migliore. L’odierna catastrofe non fa eccezione. Raccontiamo oggi esempi di eroismo e di generosità, raccontiamo di chi ha lasciato il porto sicuro di casa propria per andare a scavare a mani nude le macerie di case altrui, raccontiamo la dignità e la forza di comunità locali flagellate dal Male nel cuore della notte. La tragedia e il coraggio. Piangiamo i morti, ma siamo orgogliosi dei vivi.