La funzione tradita

Nel loro estremo rigore, gli anglosassoni evitano persino la forma pomposa e potenzialmente equivoca del «presidente»

Milano, 13 dicvembre 2017 - Nel loro estremo rigore, gli anglosassoni evitano persino la forma pomposa e potenzialmente equivoca del «presidente». Chi governa un’assemblea parlamentare è chiamato «speaker»: colui che, rappresentandone l’unità, dà voce all’istituzione. Mai si è visto, infatti, uno speaker del Congresso americano concionare sui massimi sistemi e men che meno indossare una casacca politica. Non si è mai visto perché non sarebbe concepibile. Un tempo era così anche da noi. Amintore Fanfani, ad esempio, prima di assumere la carica di segretario della Dc nel giugno del ’73 ritenne opportuno, e fors’anche doveroso, rassegnare le dimissioni da presidente del Senato. Fanfani era un leader dinamico e spregiudicato, uomo capace di cumulare le cariche di presidente del Consiglio, ministro degli Esteri e segretario del partito. Ma con le istituzioni non scherzava, la seconda carica dello Stato andava tutelata e tenuta pertanto fuori dall’agone politico.

Questione di senso dello Stato e di stile personale. Senso dello Stato e stile personale oggi, con tutta evidenza, sfumati. Lo testimonia la parabola di Pietro Grasso. Fino a ieri considerato berlusconiano, oggi «ragazzo di sinistra», che per combattere la personalizzazione della politica dell’era Renzi ha accettato di mettere la propria faccia e il proprio nome sul simbolo del partito di Bersani e D’Alema, Liberi e Uguali. Simbolo che, raggiungendo una vetta mai scalata neanche da Gianfranco Fini, figurava ieri sul sito istituzionale del Senato della Repubblica dove troneggia, sia detto per inciso, anche la pubblicità dell’ultimo libro scritto dal presidente. Questo giornale non è solito invocare le dimissioni di chicchessia. Lo consideriamo un esercizio spesso retorico, quasi sempre ipocrita. Stavolta, però, trattandosi di una questione di forma, considerando che la forma è sostanza e sapendo che nell’eventualità di una vacanza del capo dello Stato le sue funzioni sarebbero assunte da un presidente del Senato al tempo stesso leader di parte, faremo un’eccezione: Pietro Grasso abbia il buon gusto di dimettersi.