Tutela del dialetto, Lega: incentivare bilinguismo in cartelli e siti internet

Sono due dei punti principali del progetto di legge regionale depositato dalla Lega Nord e presentato stamane alla stampa a Palazzo Pirelli sulla promozione della lingua lombarda

Un cartello in dialetto lombardo: Nuvedraa

Un cartello in dialetto lombardo: Nuvedraa

Milano, 8 febbraio 2016 - Incentivare il "bilinguismo" italiano-lombardo con un sostegno economico gli enti locali che vogliono installare cartelli segnaletici e prevedere la possibilità di una versione lombarda dei siti internet della Regione Lombardia in "dialetto" regionale.

Questi sono due dei punti principali del progetto di legge regionale depositato dalla Lega Nord e presentato stamane alla stampa a Palazzo Pirelli sulla promozione della lingua lombarda. Il consigliere leghista Jari Colla ha illustrato anche gli altri propositi del testo, come per esempio istituire un osservatorio regionale (a titolo gratuito) che tra le altre cose definisca la "grafia lombarda unitaria" Sulla possibilità dello studio del lombardo a scuola, il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo ha ricordato che la Regione su questo non ha competenza diretta ma si può ipotizzare di "premiare" nei bandi regionali le scuole che aiutano la diffusione del lombardo. «

"Non è un pdl di bandiera ma un'opera in cui crediamo" ha affermato l'assessore regionale alle Culture, Cristina Cappellini, ricordando che la copertura finanziaria prevista è di circa "300mila euro spalmati su 3 anni" e che l'Unesco ha riconosciuto il lombardo come lingua a rischio di estinzione.

In risposta a quanti nei giorni scorsi hanno sostenuto che la lingua utile da promuovere dovrebbe essere l'inglese e non il lombardo, Romeo ha sostenuto che "è giusto studiare l'inglese ma non dimenticare da dove veniamo". Sostenendo che lo studio della lingua lombarda è «di utilità anche in un'ottica internazionale", in quanto per esempio conoscere le vocali lombarde aiuta nello studio di altre lingue straniere, come quelle slave, è intervenuto all'incontro il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi. "È stata fatta una riforma della Rai dove al di là della presa di tutti posti da parte del Pd e del Governo non è stata detta una parola sulla difesa delle culture del nostro Paese", ha aggiunto Grimoldi.