Wildlife Photographer, a Milano le foto più belle del mondo / GUARDA LE FOTO

Una splendida galleria d’immagini di animali, mammiferi e uccelli, anfibi e rettili. Di piante. Di vita sott’acqua, vita dal cielo. Tornata ad attendere gli appassionati da oggi nei saloni della Fondazione Luciana Matalon

La foto vincitrice (Tutte le immagini credits 03 © Carlos Perez Naval )

La foto vincitrice (Tutte le immagini credits 03 © Carlos Perez Naval )

Milano, 1 ottobre 2016 - Volendo rendere poetico il titolo della fotografia, chiamiamola “il racconto di due volpi”. Anche se la foto è oggettivamente un po’ cruda: una volpe rossa tiene per i denti il cadaverino di una volpe artica. Lo scatto è stato realizzato nel Parco Nazionale Wapusk, vicino a Cape Churchill, in Canada, da Don Gutoski, medico delle emergenze che appena può lascia bisturi e garze per immergersi nella natura, a caccia pacifica di animali selvaggi. Tre ore d’attesa al gelo della tundra, per catturare quell’immagine, la fotocamera sempre in pugno, impostata, per chi ama i dettagli tecnici, sulla frazione di un secondo diviso per 3.200: la volpe non si sarebbe certo messa in posa. Con quello scatto Don Gutoski ha conquistato la vittoria nel prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year, primo fra oltre 40 mila concorrenti.

Una splendida galleria d’immagini di animali, mammiferi e uccelli, anfibi e rettili. Di piante. Di vita sott’acqua, vita dal cielo. Tornata ad attendere gli appassionati da oggi nei saloni della Fondazione Luciana Matalon. Un appuntamento annuale, promosso dall’associazione Radicediunopercento, presieduta da Roberto Di Leo: la competizione, indetta dal Natural History Museum di Londra, è giunta ormai alla cinquantunesima edizione. Fotografie che, per superare durissime selezioni, e magari vincere, devono il più possibile adempiere precisi requisiti: un valore estetico – le due volpi di Gutoski sembrano incrociarsi in una piramide – e una validità scientifica: quell’incontro prova la diffusione verso nord della volpe rossa. Prontezza estrema di riflessi. E, ovviamente, niente trucchi.

Molta neve e molto ghiaccio nell’edizione 2016 del Photographer Year. Scenari scelti anche dai partecipanti italiani. Ugo Mellone è riuscito a immortalare un fragile tunnel di neve, in lotta con il sole mediterraneo, sulle alture della spagnola Sierra Nevada: lo stesso Mellone è risultato vincitore nella categoria Invertebrati con la scoperta di una farfalla rimasta imprigionata in una pozza di sale sulle coste del Salento. Mentre Vincenzo Mazza ha raccontato la lotta fra tre uccelli e una sconfinata tempesta sul mare d’Islanda e Hugo Wassermann ha bloccato con il suo obiettivo ricami di ghiaccio. Particolarmente suggestive, al di là della gara, le immagini del risveglio degli aironi sul Danubio, un mosaico quasi astratto di piume dai colori tenui (autore l’ungherese Zsolt Kudich) e di un solitario abitante dei deserti della Namibia (il russo Sergey Gorshkov). E singolare la foto dello spagnolo Francisco Mingorance: tre coppie di cicogne hanno fatto il nido su un’auto-scultura al museo di Càceres.