Scala, Chailly dirige l'omaggio a Arturo Toscanini

L’Inno delle Nazioni sabato sera alla Scala; nel palco reale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Maestro Arturo Toscanini

Il Maestro Arturo Toscanini

Milano, 25 marzo 2017 - Sua la bacchetta che riaprì la Scala ricostruita dopo i bombardamenti nel 1946. La speranza della città che risorgeva. Sua la straordinaria epopea di direttore d’orchestra, il più importante del suo secolo. E oggi, per il 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini, la Scala rende omaggio al grande Maestro che più di ogni altro segnò la storia scaligera e cambiò la visione della direzione d’orchestra con u grande concerto, diretto da Riccardo Chailly.

In sala sono attesi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ( per la prima volta al Piermarini da quando è presidente della Repubblica), il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Oggi Chailly ricopre i medesimi incarichi che furono di Toscanini, è sia direttore musicale alla Scala che direttore dell’Orchestra del Festival di Lucerna. Il programma unisce Beethoven e Verdi, due compositori assoluti, due immense tradizioni musicali a cui il direttore parmense consacrò interpretazioni storiche.

LA SCALETTA: la “Sinfonia n° 7” di Beethoven, lo “Stabat Mater”, il “Te Deum” tratti dai “Quattro Pezzi Sacri” composti attorno il 1898 da Giuseppe Verdi. Per un evento così speciale verrà eseguito l’”Inno delle Nazioni” di Verdi con il Coro diretto da Bruno Casoni e la partecipazione del tenore Francesco Meli, acclamato Alfredo nella recente edizione di “Traviata”. L’Inno è stato composto dal Cigno di Busseto espressamente per l’Esposizione Universale di Londra del 1862, per l’occasione furono incaricati quattro compositori provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. In un primo momento gli organizzatori dell’Esposizione avevano pensato a Rossini ma, dopo il suo diniego, contattarono Verdi che, reduce dalla fatica de “La forza del destino”, accettò. Era il 1861, l’Italia era unificata da poco, mancavano solo il Lazio e il Triveneto. Il patriota Verdi incontrò il giovane poeta e compositore Arrigo Boito, allora ventenne, che scrisse un testo inneggiante alla pace e alla solidarietà fra popoli. In partitura si possono riconoscere i temi del “Canto degli italiani” di Mameli e Novaro, “God save the Queen” e la “Marsigliese”. Verdi trasformò la cantata in una marcia. Nel dicembre 1943, dopo la caduta di Mussolini, Arturo Toscanini, riparato in Usa, fu il protagonista di un documentario americano sul ruolo degli antifascisti italo-americani nella Resistenza e decise di chiudere il cortometraggio con una versione speciale dell’Inno. Allo spartito aggiunge “The Star-Spangled Banner” e l’Internazionale, in onore degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica (allora alleati) e adattò alcune parole dell’Inno di Mameli. Il concerto fu trasmesso il 31 gennaio 1944 e riproposto dal vivo il 25 maggio 1944 per la Croce Rossa al Madison Square Garden.