Klimt Experience, genio viennese e multimedialità

Al Mudec di via Tortona da mercoledì la mostra sul pittore, ricca di installzioni e collegamenti visivi

Klimt Experience

Klimt Experience

Milano, 26 luglio 2017 - È stato il sogno, romantico in senso lato quanto impossibile in senso tecnico, (a meno di giocare a palla con il proprio cervello) di non pochi artisti: rendere la propria vita un’opera d’arte. Specialisti del genere i francesi, il giovane Rimbaud, Baudelaire, Proust, ma anche l’americano Whitman e naturalmente il nostro domestico d’Annunzio. Più semplice, si fa per dire, e più realistico, dar vita a un’opera d’arte totale, che riassuma uno spicchio di mondo, in un’unione magistralmente raffinata di tutte le arti. Un mito, certo, ma senza miti la vita finirebbe per essere insapore. Un mito che alimentò le illusioni degli spiriti più creativi della Vienna degli inizi del secolo scorso, il momento della Secessione.

Fra quegli artisti spiccò Gustav Klimt, che al movimento s’incaricò di fornire non un manifesto, ma una lunga serie con i 96 numeri di “Ver Sacrum”. Il mito promosso e promesso da Klimt trova ora a Milano una sua sia pur virtuale realizzazione. Con “Klimt Experience”, rappresentazione multimediale con cui il Mudec, il Museo delle Culture, apre la sua estate d’arte, anticipando le tante manifestazioni che l’anno prossimo celebreranno il centenario della morte del maestro. In una “experience room” il visitatore vedrà scorrere non meno di settecento opere: un flusso continuo, dalle pareti al pavimento, di forme fluide e smaterializzate, dagli esordi di Klimt ai suoi ultimi dipinti.

Potrà ammirare l’”Amore” del 1895 che già presenta le sue future caratteristiche classiche di forma e contenuti e la “Pallade Atena” del 1898, la dea greca della saggezza e delle buone cause eletta a simbolo del Secessionismo. Potrà ammirare “Giuditta I” (1901), il “Ritratto di Adele Bloch-Bauer I” (1907) e il celeberrimo “Il bacio” (1907-08), i capolavori suggeriti all’artista dalle due visite a Ravenna, dove era stato sedotto dallo sfarzo dorato dei mosaici bizantini. Periodo aureo al quale appartengono altri dipinti come “Le tre età della donna” (1905), “Danae” (1907-08) e “L’albero della vita” (1905-09), tele che precedettero la “Giuditta II”, che nel 1909 con le sue cromie più scure e forti segnò l’inizio del cosiddetto “periodo maturo”. Obiettivo del percorso multimediale allestito al Mudec è la proposta di un nuovo modello di fruizione dell’opera d’arte. Perfetta per un artista come Klimt, che dalla pittura e dall’architettura (vedi il magnifico “Fregio di Beethoven”), passava alle arti applicate e alla moda coi vestiti disegnati insieme alla compagna Emilie Flöge - una delle tante. Klimt fu padre di 14 figli. Infatti la sfilata di quadri del maestro è accompagnata da una straordinaria colonna sonora: Strauss e Mozart, Wagner e Bach, Orff e Webern. Direttore artistico di “Klimt Experience” è Sergio Risaliti. La singolare mostra, prodotta da 24 Ore Cultura, e ricca anche di fotografie d’epoca e di ricostruzioni 3D è ideata invece da Crossmedia Group.

Mudec, via Tortona 56. Fino al 7 gennaio 2018. Info: 02.54917.