Hans Zimmer in concerto ad Assago: "Ho vinto un Oscar ma ho paura del pubblico"

Giovedì, l'unice esibizione italiana del compositore di innumerevoli colonne sonore, premio Oscar per "Il re leone"

Hans Zimmer

Hans Zimmer

Milano, 29 giugno 2017 - La sua stella sulla Hollywood Walk of Fame scintilla al 6908 Hollywood Boulevard dal 2010, ma quel cammino che deposita questa sera Hans Florian Zimmer sul palco del Forum è iniziato molto prima. E in tutt’altre vesti rispetto a quelle dell’incantatore degli Studios che con le sue musiche ha tratteggiato alcune tra le più importanti storie del grande schermo. Basta vederlo nel video dai colori un po’ sbiaditi di “Video killed the radio star” agitarsi alle tastiere - con qualche capello in più e diversi anni in meno - assieme a Trevor Horn e Geoffrey Downes. O al fianco di Maurizio Arcieri e Christina Moser nei Krisma di “Cathode Mama”, o ancora con il Baglioni de “La vita è adesso”.

Nel cinema il musicista di Francoforte sul Meno è entrato grazie alla collaborazione con il compositore Stanley Meyers e al lavoro sulle colonne sonore di diversi film tra cui “My beautiful laundrette”, anche se la prima grande affermazione è arrivata nell’88 grazie alle musiche di “Rain Man - L’uomo della pioggia” di Barry Levinson. Poi è stata la volta di “A spasso con Daisy”, di “Thelma & Louise” e soprattutto de “Il re leone”, che gli è valso Oscar, il Golden Globe, due Grammy, oltre 15 milioni di album venduti, e il nono musical più longevo della storia di Broadway. «Mi ricordo i tempi in cui a Los Angeles avevo il mio vecchio studio di registrazione affacciato sui cartelloni che pubblicizzavano i nuovi film in uscita - dice - L’incubo ricorrente era quello di vedere la pubblicità di qualche nuova produzione con relativa data di uscita e dirmi “Oh mio Dio, per quel film non ho ancora scritto una nota!». Ecco perché se qualcuno mi chiede quali sono le mie fonti d’ispirazione, rispondo: un grande regista, una grande storia e una sana paura delle scadenze”.

Oggi Zimmer è il capo dipartimento musicale della DreamWorks di Steve Spielberg e la sua fabbrica dei sogni, la Remote Control Production di Santa Monica lavora soprattutto con la tv. «Penso che la televisione stia vivendo una seconda età dell’oro grazie a grandi autori, grandi serie, grandi produzioni tipo “Breaking Bad”, ad esempio. Questo crea eccellenti spazi per l’innovazione».

Fra le 150 colonne sonore prodotte finora ci sono pure “Il principe d’Egitto”, “Il gladiatore”, “Il codice Da Vinci”, “Angeli e demoni”, “Pirati dei Caraibi: la maledizione della prima luna”, “Il cavaliere oscuro”, “Interstellar” e la trilogia di Batman di Christopher Nolan. Ma Zimmer, 59 anni, giura che gli ci è voluto tutto il coraggio di Bruce Wayne quando indossa la tuta dell’uomo pipistrello per imbarcarsi in questo suo primo tour. «Ho sempre avuto paura del palcoscenico - ammette - Diciamo che l’ansia di Mel Brooks per i piani alti dei palazzi in “Alta tensione” è solo metà di quella che ho io quando vado in scena». Ora, però, che ha rotto il ghiaccio, dice di voler andare avanti fino alle estreme conseguenze.

«I musicisti non si ritirano e la storia è piena di compositori morti subito dopo il loro ultimo lavoro - scherza - Il mio eroe è il comico gallese Tommy Cooper, crollato in scena per un infarto mentre recitava, con il pubblico lì davanti a sbellicarsi dalle risate ignorando che se n’era appena andato».