Migranti, il Gianmaria Testa di Cederna

Al teatro Gobetti il testamento di "Da questa parte del mare"

Giuseppe Cederna

Giuseppe Cederna

Milano, 2 novembre 2017 - .Da Questa Parte del Mare”, il libro testamento postumo di Gianmaria Testa, cantautore e scrittore, è un lavoro teatrale che ha trovato in Giuseppe Cederna il volto e una voce credibili, onesti, generosi, come era lui... E bene ha fatto il Teatro Stabile di Torino a produrlo, con Fuorivia e Teatro Nazionale, ospitando la sua prima al Teatro Gobetti, da ieri sera all’8 novembre, perché è un posto di casa (come il Teatro delle Ariette di Valsamoggia per la data zero). Il testo è una testimonianza, la tessitura di un tappeto antico e moderno, seguendo i fili di pensieri, storie, “radici che non sono catene, ma sguardi lunghi”. La voce di Giuseppe che entra ed esce dai personaggi e la voce di Gianmaria nelle canzoni. “È uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi.

Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima”. Troverete un linguaggio drammaturgico che ci traghetta dal pensiero, dalle parole per la pagina scritta al teatro, grazie a Giorgio Gallione, che ha curato non solo la regia, ma anche il testo teatrale, mescolando le parole di Gianmaria a quelle delle cronaca quotidiana, con l’aiuto di Marco Revelli e Alessandra Ballerini...

In scena alcuni sassi e un cerchio di terra, il mare nostrum, Giuseppe Cederna. “Da questa parte del mare” è un viaggio lirico e ruvido sulle migrazioni umane, sulle radici e sul senso dell’umano. Parola di Gianmaria.