Alvaro Soler in concerto al Fabrique, ecco la svolta intimista

Il ritorno al Fabrique mercoledì e sabato con due concerti sold out

Álvaro Soler

Álvaro Soler

Milano, 22 febbraio 2017 - Desta una certa sorpresa l’Alvaro Soler fuori stagione che approda oggi e sabato sera al Fabrique. Lui che tormentoni come «El mismo sol» e «Sofia» hanno trasformato nell’eroe dell’estate, dei drink al tramonto sulla spiaggia, dei party a bordo piscina, facendogli incassare 13 dischi di platino, prova a raccontarsi in questo scorcio d’inverno così come, forse, non tutti se l’aspettano. Ovattando per una sera quell’allegria di fondo che caratterizza le sue canzoni per lasciare briglia sciolta ai sentimenti su cui poggiano le sue storie intime, a volte tristi, baciate in fronte dall’hit-parade. Un po’ come quelle di Adele.

«D’altronde il nostro non è un mondo facile- ammette Alvaro (anzi Álvaro, con l’accento acuto alla catalana), 26 anni. - Nella società di oggi le cose spesso non vanno come dovrebbero, ma non ci si può certo aggrappare al passato e temere il fallimento. Bisogna reagire, reinventarsi ogni giorno senza farsi travolgere dalle difficoltà. Nessuno della mia generazione avrà mai il posto fisso o lavorerà per quarant’anni nella stessa azienda, quello è il mondo dei nostri nonni. Quindi bisogna attrezzarsi. Io, ad esempio, ho studiato ingegneria ma vivo di musica. Eppure non mi sarebbe certo dispiaciuto fare l’ingegnere».

C’è da dire che pure così non gli è andata malissimo. D’altronde far buon viso alla fortuna è un arte, così come non prendersela davanti alle etichette inventate dal marketing, vedi quel «fidanzato d’Italia» davanti a cui Soler giura di provare una certa allergia quando lo trova affiancato al suo nome nei comunicati della sua casa discografica.

Esaurite ormai da tempo, ça va sans dire, le due date milanesi fanno da prologo al tour che riporterà il cantautore iberico in Italia la prossima estate. Anche se questa serie di concerti ha già preso il via una settimana fa dalla Polonia, sul palco dello Stary Manez di Danzica dove Soler è volato direttamente da Sanremo.

«Conoscevo il Festival, ma non l’avevo mai visto - ammette - quando ho detto però a mia madre che avrei cantato con l’orchestra nella serata finale di questa 67a edizione è impazzita di gioia».

La sua popolarità sul piccolo schermo Alvaro-Álvaro la deve anche all’ultima edizione di X-Factor e al ruolo di giurato svolto al fianco di Fedez, Arisa e Manuel Agnelli.

«Fedez è super intelligente, sa come fare tutto, da lui ho imparato tantissimo - dice - Manuel sembra freddo ma è molto umile, ha una curiosità tremenda, è carinissimo. Vorrei tanto scrivere qualcosa con lui: in questo momento, infatti, condividere la musica è una delle cose che amo fare di più».

Oggi e sabato al Fabrique, via Gaudenzio Fantoli 9; ore21.