Zona gialla: regioni a rischio cambio colore prima di Natale. E la Lombardia?

L'analisi del matematico Giovanni Sebastiani basate sui dati Covid

La regole della zona gialla

La regole della zona gialla

Milano - Quella che si aprirà lunedì è una settimana importante sul fronte della gestione della pandemia in Italia. Dal 6 dicembre, infatti, scatterà il Super Green Pass, con le nuove norme per vaccinati e non. Ieri in Italia si contavano 16.632 i nuovi contagiati dal Sars-Cov-2 in 24 ore, in leggera diminuzione (-398) rispetto al giorno prima, quando erano stati registrati 17.030 nuovi contagi. I morti erano 75 (sabato erano stati 74). In aumento le terapie intensive, +24 e i ricoveri nei reparti ordinari, +43, dei malati di Covid. In calo dello 0,3% il tasso di positività, sceso a 2,6%. Nel frattempo prosegue la campagna vaccinale: sono 98.425.850 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia. 

Questa la situazione delle regioni nella mappa delle Covid attuale:

zona bianca Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto; zona gialla Friuli Venezia Giulia e, da lunedì 6 dicembre, la Provincia Autonoma di Bolzano

Secondo quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), basate sui dati epidemiologici della Protezione civile e su quelli sull'occupazione negli ospedali forniti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), la Calabria è attualmente la regione più vicina alla zona gialla per via dei valori relativi ai ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive, mentre Lombardia, Marche, Veneto e Liguria potrebbero raggiungere valori da zona gialla nelle prossime settimane. "La Calabria ha superato la soglia del 10% delle terapie intensive (è all'11% circa) con trend di crescita, mentre è al 14,5% per i reparti ordinari, dove da 9 giorni subisce un'improvvisa crescita lineare con tasso di aumento pari a circa 0,39% al giorno. Di conseguenza - osserva l'esperto - entro martedì prossimo (giorno a cui di norma fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì) si prevede che sia oltre le soglie per la zona gialla". 

Per quanto riguarda le altre quattro regioni che si avvicinano alla zona gialla, "in Lombardia i ricoveri nei reparti ordinari sono al 14% circa, in crescita lineare nelle ultime due settimane con tasso di aumento pari a circa 0.30% al giorno. Di conseguenza - osserva Sebastiani - nei primi giorni della prossima settimana si prevede che si oltrepassi la soglia del 15%". Sempre in Lombardia l'occupazione delle terapie intensive è di circa l'8%, in crescita lineare nelle ultime due settimane e con un tasso di aumento pari a circa lo 0,30% al giorno. Quindi "tra la fine della prossima settimana e l'inizio di quella successiva la regione dovrebbe oltrepassare la soglia del 10%. In conclusione - rileva - martedì 19 la Lombardia dovrebbe avere i numeri da zona gialla". Nelle Marche l'occupazione dei reparti di terapia intensiva è del 10,5% circa, con trend di aumento, e nei reparti ordinari al 10,5% circa, con una crescita lineare negli ultimi dieci giorni e un tasso pari a circa 0,29% al giorno: "Se quest'ultimo rimanesse invariato, porterebbe in poco più di 15 giorni oltre la soglia del 15%, e quindi a numeri da zona gialla". In Veneto l'occupazione delle terapie intensive è al 12% circa, con trend di crescita, mentre è al 9,5% nei reparti ordinari, con crescita lineare nelle ultime due settimane e tasso pari a circa lo 0,31% al giorno: "Se rimanesse invariato, porterebbe oltre la soglia del 15% in poco meno di tre settimane". In Liguria le terapie intensive sono occupate per l'11,5% circa, con trend in crescita, e i reparti ordinari per il 10% circa, con un trend di crescita lineare negli ultimi 15 giorni e un tasso di aumento pari a circa lo 0,26% al giorno. "Se quest'ultimo rimanesse invariato, porterebbe la regione oltre i limiti della zona gialla in circa tre settimane". 

C'è invece una tendenza alla frenata della crescita, se non alla decrescita, dei ricoveri in Friuli Venezia Giulia e nella provincia autonoma di Bolzano, che potrebbero quindi evitare l'ingresso in zona arancione, mentre nel Lazio si osserva un appiattimento delle curve dei ricoveri. Nel Lazio, negli ultimi 3-5 giorni mostrano un appiattimento entrambe le curve dei ricoveri: all'11% circa e al 10% circa rispettivamente nei reparti ordinari e di terapia intensiva. Questo, osserva Sebastiani, "probabilmente permetterà a questa regione di evitare nell'immediato futuro l'ingresso in zona gialla. L'attenzione deve comunque alta, visti i rapidi cambiamenti, come quello accaduto di recente alla Calabria". Segnali di cambiamento nel Friuli Venezia Giulia, attualmente in zona gialla, con una frenata della crescita delle occupazioni nei reparti ordinari (al 22% circa) e la seppur debole diminuzione di quelle in terapia intensiva (al 14% circa). "Non sembra quindi - dice il matematico - che questa regione si stia avviando verso la zona arancione". La situazione è simile nella provincia autonoma di Bolzano, dove negli ultimi tre giorni la cui curva dei reparti ordinari mostra segni di frenata della crescita. Attualmente i ricoveri sono al 19% circa e al 13% circa rispettivamente nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva. Da monitorare, infine, la provincia autonoma di Trento, nella quale l'occupazione dei reparti ordinari è al 10% circa e al 9% in quelli di terapia intensiva, con trend di crescita di entrambe le curve, seppure lenta.