Super green pass al lavoro o vaccino obbligatorio per gli over 18? La scelta del Governo

I contagi Covid corrono, da lunedì mezza Italia in giallo. Mercoledì 5 gennaio si terrà il Consiglio dei ministri: le nuove regole potrebbero entrare in vigore da febbraio

Milano, 2 gennaio 2022 - Non si ferma la corsa del Covid in Italia. Negli ultimi giorni è stato boom di contagi. Solo oggi si registra un calo nei numeri assoluti, che sono 61.046, dovuto alla coincidenza con la giornata festiva a cui si riferiscono i test processati. Ma il tasso di positività è in aumento e i decessi sono 133. Insomma, la curva non accenna a "piegarsi", combinato disposto della diffusione della nuova variante Omicron (come riconoscerla, - i sintomi), della resistenza della tuttora "prevalente" Delta e del numero dei tamponi, sempre molto alto. Situazione in evoluzione anche negli ospedali, con un aumento di ricoveri in area medica e terapia intensiva. Intanto, domani, lunedì 3 gennaio, altre quattro regioni passano dalla zona bianca a quella gialla. Si tratta di Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia.

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Proprio per l'andamento della pandemia, per il governo è stato inevitabile varare due decreti in pochi giorni con nuove regole sulle quarantene, le capienze e l’estensione del Super Green pass. Ora l’esecutivo è al lavoro sul prossimo provvedimento, il primo del 2022, che potrebbe portare all'ulteriore estensione del Super green pass al mondo del lavoro. Una decisione che riguarderebbe 23 milioni di dipendenti e che potrebbe essere già presa mercoledì 5 gennaio, giorno in cui è stato convocato il  Consiglio dei ministri. In alternativa c'è l'ipotesi di imporre l’obbligo vaccinale a tutti gli italiani over 18. Il premier Mario Draghi è convinto del primo scenario e lo considera ormai cosa fatta. Ma in queste ore cresce la pressione per una soluzione ancora più radicale, ovvero l’obbligo del vaccino. Su questi due punti, però, all’interno dell’Esecutivo è in corso un confronto-scontro tra le varie forze politiche. Ma vediamo le due opzioni nel dettaglio.

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Super Green pass al lavoro

Il 5 gennaio il governo potrebbe rendere obbligatorio il vaccino per il mondo del lavoro (il settore dove ancora si può accedere con un tampone). Chi non si è ancora vaccinato, avrà a disposizione due settimane per sottoporsi alla prima dose e mettersi in regola. Ma la preoccupazione è che questa decisione possa mettere a rischio alcuni settori produttivi, in particolare in alcune zone del Paese ad alta densità produttiva - come il Nord Est del Paese - dove i No vax non sono pochi.  Da non dimenticare, però, che restano da sciogliere anche le ultime resistenze di alcune forze politiche, in particolare la Lega, ancora contraria a nuovi provvedimenti su questo fronte. Dopo le 'fumate nere' negli ultimi due Cdm, stavolta potrebbe rivelarsi efficace una nuova mediazione con il Carroccio. Dopo il confronto sull'ultimo decreto mercoledì scorso, la Lega aveva infatti fatto intendere che il tema sarebbe stato nuovamente affrontato a breve. Pd, Forza Italia e governatori restano invece aperti sul certificato verde rafforzato per tutti i lavoratori (e sulla soluzione dell'obbligo vaccinale). Non è quindi escluso che si possa arrivare ad un accordo, partendo con l’obbligo del Super Green pass inizialmente solo per i restanti dipendenti pubblici finora esclusi (circa 950mila) dopo prof e forze dell’ordine e i lavoratori più a contatto con il pubblico, come quelli della ristorazione. Per poi estenderlo gradualmente ad altre categorie. 

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il momento del Super Green pass sul lavoro - ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta - Ed è una scelta in coerenza con quanto decidemmo a ottobre con il Green Pass, una storia di successo che ha permesso di contemperare aperture e sicurezza, garantendoci un vantaggio sul resto d’Europa". Anche se la misura fosse approvata già mercoledì le regole non entrerebbero in vigore prima di febbraio. Restano tra l’altro alcuni nodi da sciogliere sollevati dalle frange più critiche al nuovo obbligo: innanzitutto c’è da indicare con precisione chi tra i lavoratori può essere esentato dal vaccino e dunque dal Super pass in base a patologie certificate e poi bisogna chiarire la questione degli indennizzi. C’è già una legge (la 210 del 1992) che disciplina la materia degli indennizzi a "favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati". La questione è capire se possa valere automaticamente anche per il vaccino Covid per cui più che un obbligo esplicito c’è ormai un obbligo “mascherato”.

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Obbligo vaccinale per gli over 18

La novità delle ultime ore, però, è che l’Esecutivo potrebbe spingersi addirittura oltre. Se non il 2G per i lavoratori, il Governo potrebbe optare per l’obbligo vaccinale generalizzato, valido quantomeno per l’intera popolazione over 18 In Italia "1,3 milioni di persone sopra i 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto", ha spiegato in un’intervista a Repubblica il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli. Che poi ha dedicato una riflessione importante sull'ipotesi di introdurre l'obbligo vaccinale: "È una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l'obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse".

Del resto, i dati parlano chiaro. "Con il booster l'efficacia dei vaccini anti Covid-19 risale e arriva al 97% nel prevenire la malattia grave", ha sottolienato  l'Istituto superiore di sanità nel Report esteso settimanale sull'epidemia da Covid-19. "Negli ultimi 30 giorni in Italia - ha spiegato l'Iss - si è osservata una maggiore incidenza di casi nella popolazione non vaccinata". I numeri sull'efficacia del vaccino, pur mostrando un calo nel tempo, sono chiari: "L'efficacia del vaccino (riduzione del rischio) nel prevenire la malattia è pari a 82,7% entro i 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e scende da 71,7% tra i 91 e 120 giorni a 57,5% oltre i 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale)".

L'ipotesi dell'obbligo vaccinale trova favore nel Pd, adesioni in Forza Italia, sostegno nei sindacati. E ovviamente nel ministro della Salute Roberto Speranza. Esistono però anche dubbi, perplessità e problemi giuridici non da poco: cosa succede se ad esempio un avvocato non è vaccinato? O se un imputato è No Vax? Molti problemi ruotano inoltre attorno alle sanzioni, soprattutto nei confronti di pensionati e disoccupati.