Regione in prima linea. Ma contro lo smog lo Stato deve fare di più

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Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 26 febbraion 2017 - Gentile Maroni, voglio intervenire sul blocco delle auto datate per l’inquinamento da polveri sottili. Tutte le fabbriche nei dintorni diMilano credo inquinino molto di più. Confido in Lei, perché la sua azione è stata incentrata sulla determinazione e sull’attenzione del vivere bene del cittadino. Forse serve cercare altre soluzioni. Marina 

GENTILE MARINA, Regione Lombardia si è contraddistinta negli anni per una molteplicità di interventi normativi e di misure che hanno interessato tutti i settori impattanti sulla qualità dell’aria. Interventi all’avanguardia, che costituiscono sia adempimento di obblighi comunitari e nazionali, sia attuazione di politiche regionali autonomamente programmate e assunte. Ci tengo a precisare che, a fronte dell’applicazione di tali politiche, si è registrata una diminuzione progressiva per tutti gli inquinanti atmosferici anche se, come anche Lei fa notare, permangono ancora criticità nel raggiungimento dei valori limite o obiettivo per alcuni di questi (quali polveri sottili, biossido di azoto e ozono). Regione Lombardia, tuttavia, ha sempre fatto la propria parte. Siamo stati i primi, nel 2013, ad approvare il Piano Aria (Pria - Piano regionale interventi per la qualità dell’aria).

Le misure attuate hanno investito la quasi totalità dei settori di competenza regionale in virtù della trasversalità delle cause dell’inquinamento atmosferico e dei suoi effetti producibili. Non esiste, infatti, un unico settore responsabile delle emissioni inquinanti né, tantomeno, è possibile individuare un’unica misura in grado di produrre effetti significativi sulla qualità dell’aria. Per tale ragione, è stato predisposto il Pria che ha interessato, fra gli altri, il settore del trasporto su strada, il settore civile e del risparmio energetico, il settore delle fonti rinnovabili, il settore industriale e della produzione di energia, il settore delle infrastrutture territoriali e il settore agricolo e zootecnico. Abbiamo messo a disposizione delle risorse per il rinnovo del parco auto e per l’installazione dei filtri antiparticolato sui veicoli commerciali diesel.

Tra queste misure, rientra anche l’esenzione per un triennio dal pagamento del bollo per l’acquisto di auto più ecologiche e l’adozione, in accordo con ANCI (Associazione nazionale Comuni Italiani) di un Protocollo con misure ad hoc per la qualità dell’aria. Infine, in ambito domestico, anticipando direttive nazionali ed europee, siamo intervenuti sui sistemi di riscaldamento con l’obiettivo di ridurre le emissioni di polveri sottili derivanti dalla combustione di biomassa legnosa. Pensi, signora Marina, quante risorse potrebbe avere la Lombardia, da impiegare sul territorio, se lo Stato italiano ci lasciasse uno solo degli oltre 50 miliardi di residuo fiscale anno.