Sanità, 35 milioni per accorciare le liste di attesa

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Milano, 30 ottobre 2016 - GENTILE Maroni, mi aggiungo alle tante voci che chiedono la riduzione delle liste di attesa negli ospedali della Lombardia. A Pavia la situazione è drammatica. Oltre 6 mesi a Pavia per un intervento alla prostata e ben 18 mesi presso l’ospedale di Treviglio. Romano Canevari, Pavia GENTILE Romano, il tema delle liste di attesa è ben noto a Regione Lombardia, che è impegnata su più fronti per conseguire il necessario miglioramento: ricercando l’efficienza organizzativa nelle strutture che devono erogare il servizio, promuovendo l’appropriatezza delle prescrizioni, investendo risorse economiche integrative. Per migliorare questa situazione abbiamo anche approvato la riforma del sistema socio-sanitario regionale che dovrà risolvere questo problema, ma soprattutto rendere proprio il sistema efficiente e compatibile economicamente. Non solo. Da anni abbiamo introdotto anche l’iniziativa ‘Ambulatori Aperti’ che consente ai cittadini di poter accedere alle strutture sanitarie nei fine settimana e nelle ore serali. Ogni realtà sanitaria poi, in base alle proprie caratteristiche organizzative e strutturali è in grado di eseguire giornalmente in regime pubblico un determinato numero di prestazioni e - saturata la disponibilità giornaliera - si slitta inevitabilmente verso i giorni successivi. Ciò accade soprattutto per le prestazioni che sono prescritte con maggior frequenza o per quelle che solo poche strutture sono attrezzate a effettuare. Un altro fattore che può condizionare il tempo di attesa di una prestazione sanitaria è inoltre la classe di priorità che il medico riporta sulla prescrizione con l’obiettivo di dare la precedenza alle visite e agli esami che ritiene più urgenti. Per effettuare uno specifico esame, pertanto, in una stessa struttura si possono avere - nel tempo - attese anche molto differenti in ragione della classe di priorità indicata sulla ricetta. Alle classi di priorità sono infatti associati tempi di attesa “obiettivo”, stabiliti a livello nazionale dal Piano Nazionale di Governo dei Tempi di Attesa. Per le prescrizioni “Programmabili” (con classe di priorità P o nessun codice di priorità indicato) non sono ad esempio stabiliti tempi di attesa obiettivo.  Al fine di ampliare l’offerta e ridurre le liste di attesa, in ogni caso, abbiamo stanziato ulteriori 35 milioni di euro da destinare all’incremento delle prestazioni, in particolare quelle oggi più critiche per tempo d’attesa, potenziando appunto anche gli accessi in orari serali e festivi.