No al riscaldamento che inquina

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Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 26 marzo 2017 - GENTILE PRESIDENTE, vorrei porle un problema sull’ambiente in Valtellina. Qui chiunque può bruciare sterpaglie o quant’altro, purché a una certa distanza dal bosco. Così sono pure ammessi gli impianti di riscaldamento inquinanti a legna o ad altri combustibili ancora peggiori. Il risultato è che, in assenza di vento, questa povera Valtellina per circa 5-6 mesi all’anno è sotto una cappa di fumi. Ho provato a interessarmi presso il Comune dove risiedo, Montagna in Valtellina, ma, da quello che ho capito, ogni Comune si regola autonomamente seguendo delle direttive regionali. Lorenzo Tomasi GENTILE TOMMASO, rispetto alla combustione di rami e di sfalci nei piccoli Comuni le segnalo che c’è il testo unico ambientale che permette la combustione di residui vegetali e forestali in piccoli cumuli sul luogo di produzione e per finalità di carattere agricolo, per esempio l’utilizzazione di tali residui come ammendanti e concimanti. Il testo fa salva la possibilità per le Regioni di limitare o vietare questa pratica per finalità di tutela della qualità dell’aria.

Per limitare questa pratica, da cui deriva l’inquinamento che lei segnalava, Regione Lombardia ha vietato la combustione di tali residui nel periodo che va dal 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno. Una successiva legge regionale ha consentito la combustione dei residui in piccoli Comuni che sono collocati oltre i 300 metri di quota, e di 200 per le comunità montane. Per tutti gli altri resta in vigore il divieto di bruciare gli arbusti nel periodo che va dal 15 ottobre al 15 aprile.

Rispetto all’uso di determinati impianti domestici a legna o biomassa legnosa, la Regione Lombardia è la prima regione in Italia ad aver assunto provvedimenti. Per i Comuni posti al di sotto della quota dei 300 metri vige il divieto di utilizzo di impianti domestici a biomassa legnosa con rendimento inferiore al 63% (se in presenza di altre modalità tradizionali per il riscaldamento in ambito civile, esempio a gas o gasolio).

È stato stabilito inoltre il divieto di installazione di impianti domestici a biomassa legnosa con caratteristiche energetiche inferiori ad un rendimento del 75%, è stato disposto l’inserimento nel catasto degli impianti di riscaldamento civile dei nuovi impianti a biomassa legnosa. È stato anche stabilito l’obbligo di installazione di tali impianti da parte di personale autorizzato, ed è stata resa obbligatoria la manutenzione di questi impianti, al pari degli impianti tradizionali a gas o gasolio.