Ramadan, l'allarme di Coldiretti: caldo in arrivo, lavoratori dei campi a rischio

Domani inizia il mese del digiuno musulmano: in Lombardia sono 20mila i lavoratori agricoli islamici

Fedeli musulmani in preghiera

Fedeli musulmani in preghiera

Milano, 26 mag. (LaPresse) - Domani inizia il Ramadam e la Coldiretti lancia l'allarme sui problemi che il digiuno potrà creare nelle campagne lombarde dove lavorano oltre 80mila lavoratori stranieri, circa 20mila dei quali, di religione musulmana. La ricorrenza sacra dell'islam infatti coincide con la grande ondata di caldo che sta attraversando la Penisola.

La regola musulmana prescrive il digiuno dal cibo e dall'acqua dall'alba al tramonto, sempre che la salute della persona o le condizioni ambientali lo permettano, anche perché - spiega la Coldiretti - da lunedì prossimo le temperature, nelle ore più calde della giornata, soprattutto in pianura padana, saliranno sopra i 30 gradi e chi lavora all'aperto o nelle serre avrà necessità di idratarsi spesso per evitare colpi di calore o altri disturbi. 

"La cosa primaria è la salute della persona - ha spiegato in passato l'imam Izzedin Elzir, presidente dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) -. È Dio stesso che dà la possibilità di bere e di interrompere il digiuno se si sta male. Il Ramadan è un periodo in cui il musulmano è chiamato a un esame di coscienza sui propri comportamenti, è una scuola di solidarietà verso il prossimo e di autodisciplina e di autocontrollo verso se stessi".

In particolare, è esente dal divieto - conclude la nota della Coldiretti - chi lavora in condizioni molto pesanti, mentre altre eccezioni riguardano i malati, le donne in gravidanza, le persone molto anziane che potrebbero pregiudicare il loro stato di salute e anche chi lavora come pilota di aereo o autista di bus per i quali un malore potrebbe mettere a rischio la vita di altre persone.