Incidenti sul lavoro: la strage continua

Più di un incidente sul lavoro su dieci risulta ancora fatale, 66 i morti nei primi dieci mesi del 2016

Operai al lavoro senza protezioni

Operai al lavoro senza protezioni

Milano, 10 dicembre 2016 - La Lombardia è la terza regione per numero di morti bianche. A rilevarlo è l’ultima analisi dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering, sulla base di dati Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro). Da gennaio a ottobre 2016 gli infortuni mortali sono stati 66. In calo rispetto ai 108 registrati nei primi dieci mesi del 2015, con un andamento poco omogeneo, che cambia da provincia a provincia: crescono Monza e Brianza, Bergamo e seppur di poco Sondrio, Como e Lecco mentre il segno meno è forte a Milano, Varese e Brescia. In Lombardia più di un incidente su dieci è mortale (10,4% dei casi). Solo Emilia Romagna - la regione dove si muore di più sul posto di lavoro (77) - e Veneto (72) stanno peggio. Un quadro reso ancora più drammatico dal fatto che l’Osservatorio sicurezza sul lavoro esclude dalla graduatoria provinciale gli infortuni mortali in itinere, quelli che si verificano sulle strade, lontano dalle sedi di aziende, uffici e cantieri che contribuiscono a rendere più salato il conto delle morti bianche.

Da gennaio a ottobre 2016 in Italia sono stati 632 gli infortuni sul lavoro (729 nello stesso periodo del 2015). Solo la Valle d’Aosta è a quota zero. Se il Sud Italia risulta la macro area con più vittime (138) e un indice di incidenza sugli occupati pari al 40,2%, seguito dal Nord Est con 104 casi (34%), due delle prime tre province con più morti si trovano al Nord Ovest: dopo Vercelli (31 vittime), la classifica nazionale vede Trento e Monza e Brianza appaiate a quota 19. A pagare il dazio più alto è il settore delle costruzioni con 96 morti sul lavoro, il 15,2%. A seguire si trova il manifatturiero con 84 decessi (13,3% delle morti bianche) e il settore del trasporto e magazzinaggio (77 casi pari al 12,2%). Le vittime hanno tra i 45 e 54 anni (32,9% del totale), anche se l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge gli ultra sessantacinquenni. Da gennaio a ottobre, il bilancio delle vittime sul lavoro comprende 97 stranieri (il 15,3%) e 42 donne.