Cadenti, ingombranti e in abbandono: la lenta agonia degli ex ospedali

Dal Milanese al Comasco, la mappa dei grandi poli che nessuno vuole

Ospedale vecchio di Vimercate

Ospedale vecchio di Vimercate

Milano, 23 ottobre 2017 - Un affare sbagliato. L’eredità ingombrante di una stagione di grandi opere, finita con un enorme cartello «vendesi» appeso sopra i grandi ospedali, rimasti vuoti per il trasloco in nuove e costose strutture d’avanguardia. Nell’epoca d’oro di Infrastrutture lombarde e del suo manager Antonio Rognoni, poi travolto e condannato nell’inchiesta sulle gare truccate per Expo 2015, nelle stanze della Regione a guida Roberto Formigoni nascevano i progetti di cinque poli di cura all’avanguardia. A Bergamo, Garbagnate, Legnano, Vimercate e Como, i vecchi ospedali - quelli su cui spesso si erano finiti lavori di ammodernamento - cadeva l’oblio in favore di strutture costruite in associazione con i privati, su terreni periferici. Progetti da finanziare anche grazie alla vendita delle superfici (e delle enormi volumetrie) delle colossali strutture da abbandonare. Un piano basato su valori immobiliari di oltre dieci anni fa, con la crisi ancora di là da venire.

Gli ospedali nuovi sono nati a tempo di record. Il trasloco di medici, apparecchiature e pazienti concluso in un lampo. Ma per i vecchi colossi è cominciata l’agonia. Gli imprenditori del mattone, inizialmente interessati a demolire e ricostruire, si sono sfilati uno a uno, condannando interi quartieri al supplizio di un futuro sospeso fra enormi cantieri e progressivo degrado. Gli esempi? A Garbagnate, il vecchio Santa Corona, ex gioiellino del liberty del ’23, in mezzo al parco delle Groane, è tutelato dalla Soprintendenza. Eppure è vuoto, in abbandono. E se è tramontata l’idea di farne un centro profughi, ancora non ci sono progetti. A Vimercate, il monoblocco che svetta al centro del polo di un ospedale creato nel medioevo è meta delle gite di chi ama i selfie scattati dall’alto delle torri, mentre vetrate e porte finiscono in frantumi. L’unico ad avere un futuro è l’ex nosocomio di Bergamo, rilevato da Cassa depositi e prestiti, che ospiterà le lezioni della scuola della Guardia di Finanza.

A Como, l’ex Sant’Anna, dove sono restati pochi servizi, è stato protagonista di un’asta - deserta - da 22 milioni. E il suo futuro è in bilico. Stessa situazione al vecchio Civile di Legnano, dove padiglioni e aree vuote, lungo la Statale del Sempione, non hanno nessun futuro. Sulla carta, a sette anni dal trasloco, il grande progetto della cittadella della fragilità.

LEGNANO - TUTTO E' FERMO - Lungo la Statale del Sempione i padiglioni del vecchio “Civile” sarebbero dovuti diventare la cittadella della fragilità. A sette anni dal trasloco nel nuovo ospedale periferico, però, tutto è rimasto sulla carta.

BERGAMO - L'UNICO SUCCESSO. Unico caso di accordo fra enti nazionali e locali per il recupero di un grande ex ospedale che funzioni è quello che coinvolge gli ex Riuniti di Bergamo. L’area, acquistata per 55 milioni di euro dalla Cassa depositi e prestiti, ospiterà l’accademia nazionale delle Fiamme gialle. Nel piano di recupero cinque milioni serviranno a trasformare il quartiere, offrendo anche più servizi ai residenti. E l’investimento frutterà negli anni trecento milioni di euro alla Cdp.

VIMERCATE - IL PIANO STENTA A DECOLLARE - Da anni si discute su come recuperare il vecchio ospedale Santi Cosma e Damiano, che risale addirittura al medioevo. Il centro storico, rimasto senza pazienti e visitatori, è lentamente declinato e si è svuotato. Si è tentato di spezzare l’area per offrirla a più operatori e il piano di recupero (residenziale e verde) offrirebbe più case di quelle ancora invendute in città.

GARBAGNATE - DEGRADO NEL GIOIELLO - Nel 1923 fu aperto come sanatorio e da allora il vecchio ospedale, oggi sostituito da uno nuovo, è di proprietà del Comune di Milano. Gli edifici sono sotto il vincolo della Soprintendenza che li tutela dalla demolizione, ma il degrado e l’abbandono avanzano, senza che nessun progetto sia riuscito ad andare in porto.

COMO - ASTA DESERTA Non si sblocca il progetto per trasformare l’area dell’ex Sant’Anna di Como. L’asta indetta a inizio 2017 per cedere il vecchio ospedale, sessantamila metri quadrati di superficie per 22 milioni di euro, è andata deserta. Boccone indigesto per i costruttori.