Elena Madama, la difesa dell’indagato: non era lui alla guida dell'auto che la investì

Pavia, accusato di aver travolto in auto e straziato la consigliera 27enne nel novembre 2014, Radion Suvac rinuncerà al rito abbreviato

Elena Madama, consigliera comunale Pd

Elena Madama, consigliera comunale Pd

Pavia, 3 marzo 2016 - Tutta Pavia si ricorda del 12 novembre 2014. La sera in cui la ventisettenne Elena Madama, consigliere comunale del Pd, venne investita e trascinata per centinaia di metri lungo Strada Nuova, da due uomini a bordo di un’auto rubata, carica di navigatori satellitari di origine furtiva. Con l’accusa di essere stato l’investitore della ragazza, ipotesi formalizzata dalla Procura pavese in un capo d’imputazione per tentato omicidio, rapina e ricettazione, martedì prossimo Radion Suvac comparirà davanti al Gup di Pavia, per l’udienza preliminare. Il cittadino moldavo, ventisette anni, era stato arrestato a maggio dell’anno scorso, da allora si trova in carcere.

La linea difensiva sostiene l’estraneità dell’indagato ai fatti contestati. Suvac è assistito dal legale Pierpaolo Scevola Ruscellotti, che preannuncia di non voler richiedere il rito abbreviato, modalità che garantisce lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Quindi nel caso il Gup decidesse di rinviare a giudizio Suvac, l’indagato affronterebbe il dibattimento: "Non pensiamo di ricorrere a un rito alternativo, noi sosteniamo che Suvac non fosse alla guida dell’auto che investì Elena Madama", ha spiegato l’avvocato.

Gli investitori abbandonarono l’auto per fuggire a piedi, sotto la pioggia battente di quella sera lasciarono anche la loro vittima, che solo recentemente, dopo una lunga riabilitazione, è tornata alla sua vita e all’attività politica. Al momento sembra che la ventisettenne presenterà richiesta di costituzione di parte civile.