Coronavirus in Lombardia, Gallera: ancora 2-3 settimane a casa

Il contagio perde forza in quasi tutte le province, ma non a Milano. L'assessore: rischioso aprire le chiese a Pasqua

Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus

Milano, 6 aprile 2020 - Il coronavirus continua a rallentare in Lombardia, dappertutto tranne che a Milano. I lombardi contagiati finora sono 50.455, in aumento di 1.337 in 24 ore, il dato più basso da tre giorni e nonostante gli ottomila tamponi eseguiti. Tuttavia, avverte l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera "Ci sono elementi che devono farci riflettere". I tamponi in più effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 8.127, per un totale di 149.984 (sabato erano stati 6.826). Si attenua, ma rimane la tendenza del calo delle presenze nei reparti lombardi di Terapia intensiva nel bollettino diffuso ieri il totale dei pazienti ricoverati in Rianimazione era di 1.317 -9 rispetto al dato di sabato quando erano 1.326, cifra raggiuta grazie a un calo di 55 unità. Venerdì, invece, si era registrato un aumento di trenta unità rispetto a giovedì, poi l’inversione. Cresce ancora il numero dei pazienti dimessi dagli ospedali dopo le cure contro il Covid-19 Sono 184 in più rispetto al bollettino di sabato quando erano cresciuti di sole sette unità. I pazienti isolati a casa senza essere passati in ospedale sono 14.798 e sono cresciuti di 906 unità. Sono stati eseguiti 149.984 tamponi, pari a 8.107 in più in una sola giornata. Cala ancora il numero di nuovi morti. Con il report di ieri è stata raggiunta quota 8.905 per un totale di 249 vittime ufficialmente diagnosticate attraverso un esame clinico. Nel dato di sabato la crescita era di circa cento unità in più, pari a 345. Venerdì la cifra era ancora più elevata, pari a 351. Un trend in calo lento ma per fortuna costante

Contagi in aumento a Milano 

"Milano continua a salire e stabilizzarsi,  a differenza di Bergamo e Brescia, che si sono livellate" ha spiegato Gallera. La provincia di Milano ha raggiunto gli 11.230 casi di coronavirus, 411 più di ieri. "Nel capoluogo - avverte Gallera - serve uno sforzo più determinato degli altri. L'indicazione resta di non uscire o, se necessario, uscire con il volto coperto. Ai miei concittadini milanesi, chiedo maggiore determinazione". A Milano città i casi sono arrivati a 4.533 unità, 171 più di ieri. L'assessore al Bilancio della Lombardia Davide Caparini ha aggiunto: "L'allarme su Milano è evidente. l'abbiamo lanciato e ribadiamolo: il messaggio è che dobbiamo proteggerci e proteggere gli altri perché non siamo arrivati alla fine".

I dati delle province

Nella provincia di Bergamo i casi di coronavirus sono arrivati a quota 9.712. Rispetto a ieri, la crescita è di 124 unita' (ieri erano stati 273). E a Brescia si sono accertati 160 nuovi casi (ieri erano stati 166) e il totale è arrivato a 9.340. Como è arrivato a 1.384 con 65 casi in più rispetto al giorno prima, Cremona a 4.233 con +79, Lodi a 2.255 con +17, Monza e Brianza a 3.046 con + 11, mentre Milano a 11.230 con +411.

Gallera: ancora 2-3 settimane a casa

"Non potremo stare chiusi in casa a vita, ma riteniamo che almeno due-tre settimane ancora questo sacrificio vada fatto per spegnere il contagio". Lo ha affermato l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera. "Dovremo abituarci a usare la mascherina probabilmente nei prossimi mesi - ha detto - il virus non scompare, dobbiamo soffocarlo. Noi speriamo di soffocarlo, di far sì che il tasso di contagio scenda da 2 a 0,5: prima ogni infetto contagiava 2 persone. Se questo tasso va a 0,5, e quindi per contagiare una persona ne servono 2 infette, saremo riusciti nel nostro scopo. Dovremo usare accorgimenti per evitare che si ricominci con i focolai. Il virus può tornare in qualunque momento. In Cina vediamo ora nuovi focolai dovuti a persone che arrivano da fuori. Si parla di una nuova ondata a ottobre. Noi dobbiamo essere molto concentrati".

Rischioso aprire le chiese per Pasqua

"Riaprire le chiese? Bella idea, ma un po' rischiosa". ha detto l'assessore Gallera, commentando la richiesta del leader della Lega, Matteo Salvini, di aprire i luoghi di culto in occasione della domenica di Pasqua. "Mi sembra rischioso aprire - afferma - salvo che non ci siano le condizioni, ma non è semplice, come mettersi in pochi per panca e molto distanziati. In realtà molte chiese si sono organizzate facendo le messe online, su Skype. Sarà una Pasqua diversa ma non meno intensa". Mentre sulla riapertura delle chiese per Pasqua, Fontana ha precisato: "Credo che ci sia un errore di  comunicazione: io non emetto ordinanze in questo caso. E' il governo che, con il suo provvedimento già emesso nel Dpcm, ha disposto che rimangano aperte la chiese, ma non si svolgano le celebrazioni. Questo è un provvedimento nazionale, quindi anche volendo non potrei fare nulla"

Zona rossa: spetta allo Stato

"Noi non potevamo chiudere l'area di Alzano Lombardo e Nembro, nella bergamasca, ma abbiamo chiesto di aprirla. Abbiamo salutato con successo il verbale dell'Istituto Superiore della Sanità e ci aspettavamo che la zona rossa venisse istituita di lì a poco. Ma zona rossa significa che una zona viene blindata, con controlli delle forze dell'ordine, ma questo non rientra nelle nostre possibilità. Era compito dello Stato". Lo ha detto Gallera. "Tant'è vero - ha aggiunto - che, nei primi giorni della crisi, il ministro Speranza e il governatore Fontana hanno emesso un'ordinanza regionale per limitare le attività commerciali. Ma la zona rossa è stata istituita da un Dpcm. Noi non possiamo disporre delle forze dell'ordine. Gli stessi prefetti ci hanno detto che non potevano prendere indicazioni da noi".

Oggi i primi pazienti all'ospedale in Fiera 

Da oggi è operativa la nuova struttura sanitaria creata nei padiglioni della Fiera di Milano per affrontare l'emergenza coronavirus.  In mattinata è arrivata la prima ambulanza."Da qui a 15 giorni occuperemo i primi 53 posti - Ha detto Gallera -. Nel frattempo si stanno realizzando quelli a piano terra, vedremo se destinarli in parte a terapia intensiva, in parte ai bisogni che abbiamo. I posti in terapia intensiva li abbiamo ricavati chiudendo le sale operatorie e ricavando posti letto dove c'era una bocchetta per ossigeno e respiratore. I nostri ospedali devono provare a tornare a una vita normale perché stanno tornando bisogni ordinari. L'ospedale in Fiera è ancora oggi una grande operazione strategica e un obiettivo importante perché è quel luogo nel quale concentreremo i bisogni della terapia intensiva".

Gratis 3,5 milioni di mascherine ai lombardi

In merito alle polemiche scaturite dall'ordinanza lombarda sull'obbligo di indossare la mascherina o comunque di coprire naso e bocca quando si esce di casa Gallera spiega: " Venerdì ci siamo confrontati con il Governo e con gli altri presidenti di Regione, abbiamo preannunciato al presidente Conte questa volontà e lui ci ha detto 'rientra nelle vostre facoltà, assolutamente agitè. Per dire della concordanza istituzionale. Era importante dare un messaggio forte e preciso, fa più caldo, i numeri sono favorevoli ma non bisogna allentare la tensione. Da oggi in poi si esce con le mascherine o un altro indumento idoneo a ridurre la diffusione del virus, basta un foulard o una sciarpa. Noi le stiamo distribuendo nei luoghi nevralgici, partiamo oggi con 3 milioni e mezzo, arriveranno a tutti i lombardi". Le mascherine potranno essere trovate nelle farmacie e in alcuni esercizi commerciali. La Federazione degli Ordini della Lombardia, Conferservizi e Federfarma Lombardia in una nota inviata ai membri dell'assemblea regionale Federfarma, alle associazioni provinciali titolari di farmacie in Lombardia e all'Ordine dei farmacisti lombardo ha però fatto sapere che "le stesse saranno disponibili in farmacia non prima di fine settimana prossima", ovvero da questo fine settimana e non da oggi.