Allarme cimici in Lombardia: città invase dagli insetti. Ecco perché

Gli insetti stanno invadendo le case dei lombardi, con particolari concentrazioni in alcune zone: fuori dall'ordinario l'episodio a Castano Primo, emergenza anche nel Lecchese

La cimice asiatica

La cimice asiatica

Milano, 19 ottobre 2016 - Sciami di cimici cinesi stanno proliferando la Lombardia, creando disagi nei centri abitatifunestando le campagne, con la distruzione di pere, mele, kiwi, uva, oltre che coltivazioni di soia e mais. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti per l'arrivo in Italia della "cimice marmorata asiatica" che è particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché prolifica depositando uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari a volta.

Le cimici
Le cimici
Gli insetti stanno invadendo le case dei lombardi, con particolari concentrazioni in alcune zone: fuori dall'ordinario l'episodio nel Legnanese, a Castano Primo, con la presenza di migliaia di esemplari su balconi e pareti. Emergenza anche nel Lecchese, con la presenza dei fastidiosi insetti su tutto il territorio. 

"A favorirne la diffusione delle cimici - sottolinea Coldiretti - è stato un autunno particolarmente caldo, con la moltiplicazione degli esemplari che non hanno in Italia antagonisti naturali. Un problema che rende molto difficile la lotta all'insetto che da adulto è in grado di volare per lunghe distanze alla ricerca del cibo e sverna come adulto in edifici o in cassette e anfratti riparati per poi raggiungere in primavera le piante per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova. La lotta per ora - osserva Coldiretti - può dunque avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti anti insetti a protezione delle colture perché non è possibile importare insetti antagonisti dalla Cina per motivi sanitari". "La cimice asiatica - conclude Coldiretti - solo l'ultimo dei parassiti inediti per l'Italia dove nel tempo sono arrivati, per fare qualche esempio, dalla Popillia Japonica alla Drosophila suzukii, dal Dryocosmus kuriphilus alla Xylella, con un conto dei danni all'agricoltura nazionale stimato in oltre il miliardo di euro".