Burqa banditi da ospedali e luoghi pubblici

L’assessore alla Sicurezza Simona Bordonali ha assicurato che "verranno rivisti i regolamenti" di accesso, richiamando alcune norme nazionali, come il "divieto di comparire mascherati in luogo pubblico"

Donne con il burqa

Donne con il burqa

Milano, 2 dicembre 2015 - Giro di vite sull’utilizzo del burqa e niqab negli ospedali lombardi e in tutte le strutture pubbliche regionali. Ad annunciarlo nell’Aula del Pirellone è stata l’assessore alla Sicurezza Simona Bordonali (Lega) rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri del suo partito. L’assessore ha assicurato che «verranno rivisti i regolamenti» di accesso, richiamando alcune norme nazionali, come il «divieto di comparire mascherati in luogo pubblico».

Non si sono fatte attendere le risposte. «Non saremo mai tifosi del burqa o del niqab - precisa la vicepresidente del consiglio regionale Sara Valmaggi (Pd) - ma da qui a dire che chi lo porta non può essere curato o non può fare visita al proprio figlio in ospedale ce ne passa». L’assessore Bordonali insiste: «La Lombardia è la regione più esposta al rischio di attentati di matrice islamica. La comunità islamica deve scegliere un referente unico e credibile e siglare un accordo con lo Stato, visto che è l’unica comunità religiosa a non averlo fatto». St.Con.