Milano, 30 ottobre 2013 - Sono tre ospedali della Lombardia e uno del Lazio, gli ospedali che, in base a tutti gli indicatori presi in considerazione, sono considerati i migliori aggiudicandosi piu’ spesso i primi tre posti: Spedali civili di Brescia, l’ospedale di Magenta (Mi), il Centro cardiologico Monzino di Milano e l’azienda ospedaliera S. Andrea di Roma.

I dati emergono consultando il portale “Dove e come mi curo”, presentato oggi a Roma e coordinato da Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di Sanita’ pubblica dell’Universita’ Cattolica - Policlinico Gemelli. In generale, sono gli ospedali del Nord Italia, e in particolare della Lombardia, quelli che - in base a una serie di misurazioni di performance e indicatori di qualita’ - erogano l’assistenza sanitaria migliore.

La Lombardia e’ la regione che vanta piu’ ospedali nei primi posti delle classifiche delle strutture sanitarie migliori in Italia, classifiche che riguardano molti aspetti determinanti dell’assistenza come la mortalita’ a trenta giorni dal ricovero per un infarto cardiaco o per un ictus, oppure in seguito ad un intervento per rimuovere un tumore. Osservando alcune tipologie di intervento, dalla consultazione del portale emerge che alla Lombardia va la medaglia d’oro sull’appropriatezza del ricorso al taglio cesareo: e’ infatti l’ospedale Vittorio Emanuele III presso Carate Brianza a effettuare il minor numero di tagli cesarei in Italia con un tasso del 4,68%, a fronte di una media nazionale del 26,27%.

Si trovano sempre in Lombardia i primi quattro ospedali con i valori piu’ bassi di pazienti con frattura del collo del femore deceduti entro trenta giorni dal ricovero (indice di sicurezza e qualita’ dell’assistenza fornita): ospedale CTO - Centro traumatologico ortopedico di Milano, l’ospedale di Magenta (Mi), l’ospedale Generale Provinciale - Saronno, l’ospedale di Circolo - Abbiategrasso.

“Anche se in questa occasione parliamo di graduatorie- ha tenuto a specificare Walter Ricciardi - il fine ultimo di iniziative di public reporting, come doveecomemicuro.it, e’ quello di far conoscere ai cittadini che realta’ eccellenti, nonostante un evidente squilibrio geografico, vi sono in tutto il Paese e che spesso non e’ necessario intraprendere lunghi e costosi spostamenti per trovare servizi che magari sono molto piu’ vicini di quanto si creda”. Quanto ai dati contenuti nel portale, il coordinatore del progetto ha ricordato che “i dati sulla qualita’ dei servizi e la capacita’ di elaborarli in Italia ci sono forse piu’ che in altri Paesi. Quello che spesso manca e’ la capacita’ e, talvolta, il coraggio, di prendere decisioni difficili e spesso dolorose basate su quei dati, ma che non sono ormai piu’ rinviabili in un Paese che deve fare i conti con risorse sempre piu’ scarse e bisogni sempre piu’ forti”. Decisioni senza le quali l’Italia e’ destinata “ad esportare, non solo i prodotti del Made in Italy, ma anche i cittadini in cerca di cure. Un tipo di export - ha concluso - che dovremmo e vorremmo evitare”.