Milano, 18 novembre 2011 – Allarme infortuni: Fiom Lombardia ha sottolineato che fino a oggi sono stati sessantotto i lavoratori che hanno perso la vita. Un bilancio tragico: secondo i dati di Cgil, ad aggiudicarsi il triste primato è la provincia di Brescia, con il maggior numero di vittime. Seguono Bergamo, Mantova, Como, Varese, Cremona, Lecco, Monza Brianza, Lodi e Pavia.

A essere maggiormente colpiti sono i settori di edilizia, agricoltura e industria. Le cause principali di morte sono lo schiacciamento, la caduta dall’alto, la grave contusione e la folgorazione. "Si continua a morire sul lavoro - ice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia - a causa della scarsa cultura della sicurezza e della mancanza di investimenti da parte delle aziende che cercano in tutti i modi di risparmiare sul costo del lavoro". La Lombardia non è l’unica regione dove si continua a morire per lavoro. Da gennaio 2011 in Italia ci sono stati 600 morti per infortuni: 1 su 6 lavorava in nero o era già in pensione.