Esce di strada e si ribalta, Ylenia Polenghi muore a soli 24 anni

«Non può essere vero». La mamma si accascia sul sedile dell’auto, mentre il padre non riesce a capacitarsi dell’immane tragedia che si sta rovesciando sulla loro famiglia. A pochi metri da loro c’è quel che resta della Mercedes Classe A su cui viaggiava la figlia di Pier Giorgio Ruggeri

ROTTAME La classe A su cui viaggiava Ylenia Polenghi Uscita di strada l’auto ha percorso oltre venti metri nel campo prima di schiantarsi contro il muro di una cappella votiva

ROTTAME La classe A su cui viaggiava Ylenia Polenghi Uscita di strada l’auto ha percorso oltre venti metri nel campo prima di schiantarsi contro il muro di una cappella votiva

Rivolta d'Adda (Cremona), 26 marzo 2015 - «Non può essere vero». La mamma della vittima si accascia sul sedile dell’auto, mentre il padre non riesce a capacitarsi dell’immane tragedia che si sta rovesciando sulla loro famiglia. A pochi metri da loro c’è quel che resta della Mercedes Classe A su cui viaggiava che custodisce all’interno le povere spoglie della figlia, Ylenia Polenghi, 24 anni compiuti il mese scorso, morta a mezzogiorno di ieri, mentre da Rivolta d’Adda stava rientrando a casa, a Spino. L’incidente in una curva, neppure troppo accentuata, della provinciale 1. Sta per scattare mezzogiorno, quando Ylenia Polenghi esce da Rivolta, dove lavorava come commessa in un negozio, per raggiungere la sua abitazione a Spino, dove la aspettano per pranzo, come tutti i giorni, i genitori. La strada si è bagnata da poco perché da qualche minuto la leggera pioggia è diventata più insistente.

Quando l’auto affronta la curva, perde aderenza e va via diritta, fa un salto di un metro, entra nel campo, si capotta almeno un paio di volte, torna sulle ruote e termina la corsa contro il muro della cappella votiva che sorge a pochi metri dalla strada. Una corsa di almeno venti metri nel campo. L’auto è completamente distrutta. Qualcuno dalle case vicine ha sentito il botto, ha visto e chiama i soccorsi. Sul posto arrivano ben presto un’auto medica, l’ambulanza, i vigili del fuoco di Treviglio e i carabinieri di Rivolta d’Adda. Viene messa in preallarme anche un’eliambulanza che è pronta al decollo. Le operazioni per salvare la vita della giovanissima ragazza sono frenetiche, ma ben presto ci si rende conto che per lei non si può far nulla.

Troppo forti gli urti in quella dannata carambola. Sono le 13 quando arrivano i genitori, disperati, che apprendono la notizia e devono essere soccorsi dal personale dell’ambulanza perché si sentono male. La famiglia è molto nota a Spino d’Adda. Il padre ha un’azienda di materiale elettrico, la madre è attiva in parrocchia, dove anche la figlia dava una mano in oratorio. «Conosco la ragazza e la famiglia molto bene – dice il primo cittadino Paolo Riccaboni – e sono dispiaciutissimo e incredulo per quanto è successo».