Tasi, cremaschi diligenti: dalla prima rata 2,8 milioni di euro

Difficile però capire se a fine anno i conti torneranno di Pier Giorgio Ruggeri

Il Comune di Crema

Il Comune di Crema

Crema, 1 novembre 2014 - Comune con il fiato sospeso per quindici giorni. Adesso può tirare un sospiro di sollievo, anche se con qualche interrogativo. Sì, diremo che a Tasi va. I cittadini cremaschi, pur protestando, pur facendo sacrifici, ancora una volta hanno risposto alle incombenze e hanno versato nelle case comunali la bella cifra di 2,8 milioni di euro per la prima rata.

E qui cominciamo i distinguo. Perché a fronte di una cifra certa, quella incassata, sapendo l’ammontare finale presunto dell’importo totale della Tasi, che si aggira intorno a 4,3 milioni di euro, ci sarebbe da essere molto contenti. E in effetti dovrebbe essere così. Tuttavia, al momento attuale è bene dire che ancora per alcuni giorni non si è in grado di definire quante persone hanno pagato solo la prima rata dell’imposta e quante, invece, hanno scelto di pagare l’intero importo. Da indiscrezioni tutte da provare, sembra che non siano così pochi quelli che hanno preferito la rata unica perché a dicembre, quando cade il saldo, hanno già altri impegni di spesa e quindi preferiscono chiudere subito la partita con la tassa sui servizi indivisibili.

Se è facile vedere che l’introito del 16 ottobre va ben oltre la metà dell’imposta totale, è altrettanto necessario sottolineare che i 2,8 milioni di euro incassati sono la sommatoria della tassa del 3,3 per mille calcolata sul valore catastale dell’abitazione principale, aumentato del 5 per cento, moltiplicato per il coefficiente 160 e poi diviso per la percentuale della tassa, alla quale si aggiunge anche la tassa dell’1 per mille sulle seconde abitazioni e quella sugli altri immobili (commerciali, industriali, zone edificabili e tutto quel che il Comune di Crema ha previsto). Quindi, solo tra qualche giorno si saprà se la tassa ha raggiunto gli obiettivi previsti oppure i conti non tornano.

Un'altra informazione da aggiungere è quella che deve stabilire quanto hanno versato gli inquilini. Nel Comune di Crema a loro è destinato il 30 per cento della tassa stabilita per l’abitazione nella quale sono in affitto, dove il restante 70 per cento è a carico dei proprietari. C’è da ribadire il concetto che il Comune di Crema, come tutti gli altri Comuni italiani, non è in grado di capire quali inquilini hanno pagato o meno, in quanto gli uffici comunali preposti al controllo non hanno alcuna anagrafe degli affittuari, dati, invece, in possesso dell’ufficio imposte. Dati che non verranno messi a disposizione dei Comuni. Di qui, l’incognita su una parte di tassa che, pur piccola, ha sempre la sua rilevanza. Quindi, bene i 2,8 milioni di euro (ma ricordiamo che questa tassa va in gran parte allo Stato, che si prende il pattuito al di là di quanto il Comune è in grado di incassare), ma è meglio attendere ancora qualche giorno per festeggiare la riuscita dell’operazione.