Caso Tamoil, il pg: "Condannare i manager anche per avvanamento"

L’accusa era di aver inquinato la falda acquifera, attraverso sversamenti di idrocarburi. Alcuni manager della raffineria Tamoil di Cremona erano stati condannati per disastro ambientale colposo

La raffineria Tamoil di Cremona

La raffineria Tamoil di Cremona

Cremona, 1 aprile 2015 - I manager della raffineria Tamoil di  Cremona, condannati un anno fa dal tribunale di Cremona per disastro ambientale colposo, devono essere condannati per il più grave reato di avvelenamento delle acque in concorso con il reato di disastro doloso ambientale. Lo sostiene il sostituto procuratore generale della corte d’appello di Brescia, Manuela Fasolato nelle motivazioni della richiesta di impugnazione della sentenza di primo grado.

L’accusa era di aver inquinato la falda acquifera, attraverso sversamenti di idrocarburi. Nel processo che si era celebrato con il rito abbreviato, il gup del tribunale di  Cremona Guido Salvini, nell’escludere l’ipotesi di avvelenamento delle acque sostenuta dal pm Fabio Saponara, aveva condannato quattro manager.