Doccia gelata alla ditta Taba di Pandino: venti dipendenti in mobilità

La Cgil: la titolare però deve saldare tutti i debiti di Pier Giorgio Ruggeri

La Taba di Pandino

La Taba di Pandino

Pandino (Cremona), 24 ottobre 2014 - Alla Taba di Pandino si darà il via alla mobilità, in pratica, ai licenziamenti. Ieri lunga e probabilmente definitiva riunione con sindacati e consulenti dell’azienda, titolare assente, nella quale sono state prese importanti decisioni. Dato per assodato che una parte dei lavoratori e l’azienda sono su piani opposti, definito che il momento che attraversa la Taba è particolarmente delicato, dalle due parti sono state avanzate proposte, abbastanza dolorose ma che potrebbero da una parte accontentare i lavoratori e dall’altra cercare di salvare l’azienda. Così ci si è trovati d’accordo nell’aprire al più presto la mobilità per venti dipendenti su 35. Così la ditta, che opera nel campo della fabbricazione di materiale per la cosmesi, potrebbe chiudere tutti i reparti e salvarne uno, quello dello stampaggio, dove verrebbero impiegati i restanti 15 dipendenti. «Al momento — dice Rita Brambini, rappresentante sindacale Cgil — bisogna guardare in faccia la mobilità. I dipendenti che hanno scioperato a oltranza per le proprie garanzie sono 15.

Lo sciopero proseguirà fino a domani e poi la settimana prossima i dipendenti non rientreranno al lavoro, ma usufruiranno delle ferie. Arriveremo così al 3 novembre, quando quanto discusso oggi (ieri per chi legge, ndr) verrà messo nero su bianco, sempre che l’azienda, che era assente, non cambi idea o non rigetti l’accordo». Il sindacato dalla titolare, Elena Sampellegrini, desidera avere garanzie ben precise sul rientro dal debito, che prevede il pagamento di tre mensilità e mezza per i dipendenti, oltre al fatto che se il lavoratore viene licenziato, ha diritto a una serie di incentivi che possono accompagnarlo verso un altro lavoro. «La mobilità — ribadisce la Brambini — ci dà la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Inoltre, le aziende che assumono un lavoratore in mobilità godono di agevolazioni. I dubbi che persistono riguardano le possibilità dell’azienda Taba di saldare i debiti. Per questo il 3 novembre i rappresentanti dell’azienda metteranno i conti sul tavolo e da lì capiremo se il piano ideato sarà attuabile.