Spino, il sindaco è un ministro di culto. Riccaboni: "Non era eleggibile"

Spino, il primo cittadino dà la Comunione. Querelle in Aula

Il neo primo cittadino di Spino d’Adda Luigi Poli

Il neo primo cittadino di Spino d’Adda Luigi Poli

Spino d'Adda, 28 giugno 2016 - Saranno cinque anni di dura battaglia tra il sindaco Luigi Poli e la sua Giunta, usciti vincitori dalle urne, e Paolo Riccaboni, sindaco sconfitto e leader di ‘Progetto per Spino’. La prima uscita di Riccaboni in Consiglio comunale riguarda il risultato elettorale, perché l’ex sindaco ha espresso dubbi sull’eleggibilità del suo avversario, riportando un parere di Stefano Civitelli, docente di giurisprudenza all’università di Firenze: "Le ipotesi di ineleggibilità sono pensate per risolvere due situazioni: proteggere l’elettore da influenze indebite e prevenire potenziali condizioni di conflitto funzionale o di interessi. La normativa che regola la figura del ministro di culto è orientata a risolvere situazioni del primo tipo. La paura del legislatore nasceva dalla convinzione che gli elettori non riuscissero a distinguere nettamente il messaggio politico dal carisma". Ma cosa c’entra il sindaco Poli con i ministri del culto? Semplice, il sindaco è ministro straordinario della santa Comunione. Quindi, secondo i rappresentanti di Progetto per Spino, potrebbe esserci un conflitto con la legge sulle elezioni. Sempre nello stesso Consiglio, Riccaboni ha chiesto al sindaco di rassicurare sul suo ruolo.

Prova a sorridere Luigi Poli. "La mia funzione di ministro straordinario della santa Comunione non interferisce con il mio ruolo politico. Gli avversari possono stare tranquilli: non influenzerò nessuno". Questo ministro, che può essere sia uomo sia donna, ha la facoltà di distribuire la Comunione ai fedeli, portarla ai malati, esporre all’adorazione dei fedeli l’Eucarestia e portare il Viatico agli infermi, tutte funzioni che con il compito e i doveri del sindaco non hanno nulla a che fare. Ma in Consiglio se ne è parlato a lungo e alla fine il sindaco ha chiuso la discussione affermando che lui giurerà sulla Costituzione (e non sul Vangelo) e a questa si atterrà.