Venerdì 3 Maggio 2024

Guerriglia a Cremona, la storia di un assicuratore: "Il mio ufficio distrutto dal corteo"

"Sono solo il figlio di un operaio e di una casalinga. Pensate forse che possa essere un fascista? Avete devastato il mio ufficio in via Dante a Cremona. In questi giorni verrò a trovarvi. Ne ho il diritto. Ho atteso invano delle scuse" FOTO Tensioni e scontri - L'assalto in caserma - I danni lasciati in città

Cremona, devastata la centrale della Polizia Locale e di diverse banche (Foto Rastelli)

Cremona, devastata la centrale della Polizia Locale e di diverse banche (Foto Rastelli)

Cremona, 28 gennaio 2015 - «Sono solo il figlio di un operaio e di una casalinga. Pensate forse che possa essere un fascista? Avete devastato il mio ufficio in via Dante a Cremona. In questi giorni verrò a trovarvi. Ne ho il diritto. Ho atteso invano delle scuse». Agostino Zaccarini, 44 anni, di Castelnuovo Bocca d’Adda, titolare di un’agenzia di assicurazioni nella città del Torrazzo presa di mira durante la manifestazione antifascista, è amareggiato. Le vetrine e l’insegna sono state prese di mira da una raffica di sassate al passaggio del corteo. Il 44enne lodigiano ha scritto una sorta di lettera aperta che ha attirato a sè tante manifestazioni di solidarietà e vicinanza.

«Ho sostenuto il vostro diritto di manifestare contro la vile aggressione di Emilio (al quale auguro di riprendersi presto) da parte dei neofascisti di Casa Pound. Sono riuscito, dopo 25 anni di duro studio e lavoro, ad ottenere la gestione di un’agenzia di assicurazioni. Pensate forse che possa essere un fascista? Se siete, come penso, persone civili, corrette, oneste e di sinistra, venite a scusarvi ed a vergognarvi per quanto successo» ha detto Zaccarini. Poi si è rivolto al centro sociale Dordoni, che ha organizzato la manifestazione.

«Nessuno si è presentato e quindi verrò io da voi senza animosità. Voglio solo vedervi in faccia. Ne ho diritto». Nella giornata di domenica Zaccarini si è recato all’interno dell’agenzia per sistemare e pulire i locali dopo il raid. «Sistemerò tutto in settimana anche se l’agenzia è aperta e operativa – ha spiegato – credo che questa violenza rimarrà negli occhi di Cremona per un po’ di tempo. Occorre rispettare le opinioni di tutti, ma penso che alla fine gli organizzatori abbiano dilapidato un patrimonio di consenso».