Danno fuoco a un bidone: baby vandali "condannati" a leggere

«Condannati a leggere i libri. E anche a metterli in ordine alfabetico». È la decisione del sindaco di Ripalta Cremasca, Aries Bonazza, dopo un episodio di vandalismo che ha visto come protagonisti due giovanissimi, di appena 11 anni di Pier Giorgio Ruggeri

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Ripalta Cremasca, 23 ottobre 2014 - «Condannati a leggere i libri. E anche a metterli in ordine alfabetico». È la decisione del sindaco di Ripalta Cremasca, Aries Bonazza, dopo un episodio di vandalismo che ha visto come protagonisti due giovanissimi, di appena 11 anni. «Non ho voluto denunciare alle forze dell’ordine gli autori della bravata per dare loro la possibilità di espiare...in altro modo. Modalità che abbiamo trovato insieme con i genitori». Ma cosa hanno fatto i due ragazzini? Lunedì pomeriggio, scuole elementari e medie di Ripalta Nuova, bel complesso immerso nel verde dove i ragazzi possono correre, divertirsi, sfogarsi senza pericoli.

Le auto non sono ammesse. Lì sorgono palestra, scuole, biblioteca e municipio. Lì c’è anche la casa dell’acqua, alla quale la gente va ad approvvigionarsi gratuitamente. Lunedì pomeriggio, quindi. Intervallo e ragazzi liberi nel parco. Ciascuno fa il proprio gioco con altri amici, ma qualcuno si stacca dal gruppo e si avvicina a un grosso bidone della spazzatura, alto oltre un metro e di oltre un metro di circonferenza, che sta davanti all’ingresso della scuola primaria e della biblioteca. Ad avvicinarsi al bidone sono due ragazzini di 11 anni del paese, un maschio e una femmina.

Il ragazzino ammicca alla compagna, prende un pezzo di carta, lo appallottola e gli dà fuoco. Poi lo getta all’interno del bidone, dove c’è altra carta. Quindi, i due si allontanano, tenendo però d’occhio quel che sta per succedere. E, infatti, il bidone comincia a fumare e in breve tempo è preda delle fiamme. Qualcuno se ne accorge e tanta di spegnere l’incendio, ma il bidone va distrutto. Per fortuna il fuoco non avvolge la vicina siepe. Il fatto viene riportato al sindaco e si decide di controllare le telecamere puntate sul parco. Grazie alle riprese, nitide, si scoprono subito gli autori dell’atto vandalico. Scartata subito l’ipotesi di fare denuncia ai carabinieri, viene chiamato il genitore del ragazzino che viene messo a parte di quel che è successo. E si decide la punizione: condanna ai lavori socialmente utili. Così i due piccoli spiranti incendiari sono condannati ad andare in biblioteca, leggere tre libri e riassumerli al responsabile e mettere in ordine alfabetico tutti i libri presenti (ben 13mila).