Il maltempo svela i rifiuti tossici: brutte sorprese dai fiumi Adda e Serio

Dopo il maltempo, a Sergnano è venuto alla luce una parte di quel che c’è sotto l’ex discarica Piacentini, area sulla quale per anni sono stati depositati rifiuti di ogni tipo e che parte del consiglio comunale chiede da anni di controllare di Daniele Rescaglio e Pier Giorgio Ruggeri

I rifiuti portati dall’Adda a Pizzighettone

I rifiuti portati dall’Adda a Pizzighettone

Sergnano (Cremona), 21 novembre 2014 -  Dopo il maltempo, a Sergnano è venuto alla luce una parte di quel che c’è sotto l’ex discarica Piacentini, area sulla quale per anni sono stati depositati rifiuti di ogni tipo e che parte del consiglio comunale chiede da anni di controllare. In questi giorni, uno smottamento di terre e altro materiale stanno dividendo in due la collina creata con i rifiuti e ricoperta ormai da terra e vegetazione. Nel 2013 era cominciata una bonifica dell’area, che però si era fermata al solo amianto trovato in superficie. La storia di questa “bomba ecologica” comincia nel 1980 e già nel 1981 la Provincia aveva predisposto un piano di messa in sicurezza; l’anno successivo sono stati stanziati 17 milioni di lire per creare una barriera tra la discarica e il Serio, per evitare che le esondazioni portassero via i rifiuti, causando un disastro ecologico.

Ma da allora sono passati 32 anni di contraddizioni, con l’apparizione del sito su un documento ufficiale della Regione tra le aree da bonificare e poi la scomparsa da una carta successiva. La zona è sotto sequestro dal 1990. Dopo una recente denuncia dei consiglieri dell’opposizione a Sergnano, i Noe di Brescia hanno trovando grandi quantità di amianto. Ad agosto del 2013 l’aera è stata dissequestrata, dando modo al Comune di rimuovere l’amianto. Ma da allora restano i rifiuti che, nei giorni scorsi, a causa delle piogge, stanno tornando in superficie.

Lungo l'Adda, invece, dopo il maltempo sono comparsi legna, alberi sradicati, rami e tutto citò che il fiume riesce a portare via dopo una piena. Da pochi giorni il livello dell’Adda è sceso, il fiume ha liberato le golene tenute fino a lunedì, ma il paesaggio che emerge è desolante. Oltre al fango che ha azzerato parte della vegetazione, sono le montagne di spazzatura a destare le maggiori preoccupazioni. Il gruppo di protezione civile Anai è di nuovo al lavoro per ripulire le rive e gli spazi in riva all’Adda. Basti pensare che nei pressi della centrale idroelettrica nel comune di Maleo si è formata una vera e propria montagna di rifiuti, pezzi di legno, alberi, e addirittura bici, scarpe e indumenti. Tutta roba che l’Adda ha strappato più a monte e portato fino a Pizzighettone. Portare via tutto questo materiale costerà tanto. Ma solo se sarà dichiarato lo stato di calamità per l’Adda arriveranno i fondi da spendere per ripulire le rive. Solo per Pizzighettone, sarà necessaria qualche decina di migliaia di euro.