Il presidente del consiglio matteo renzi al teatro niccolini per l inizio della campagna elettorale per il referendum costituzionale
Cremona, 26 maggio 2016 - Due degli ultimi partigiani che hanno combattuto il fascismo e che abitano a Cremona prendono posizione annunciando che voteranno 'Sì' al referendum sulla riforma costituzionale. Lo fanno in aperto dissenso con la linea dell'associazione Anpi, che si è schierata ufficialmente per il "No". Secondo quanto riferito dall'Ansa, il primo a rompere il fronte dell'Anpi è Mario Coppetti, 102 anni, scultore, esule in Francia per Giustizia e Libertà, collaboratore di Carlo Rosselli, partigiano, socialista, vicesindaco di Cremona per tre mandati dal 1956 in poi, iscritto all'Anpi sin dalla fondazione e suo presidente provinciale dal 1999 al 2006. L'artista-politico non ha dubbi: "Siamo ancora fermi a settant'anni fa, non è possibile. Per questo voterò Sì. Non sono innamorato di Matteo Renzi, ma gli va dato atto che sta cercando di togliere le incrostazioni burocratiche dello Stato e dei partiti".
Giuseppe Rossi, di 92 anni, socialista, di recente insignito dal ministero della Difesa (con altri 12 antifascisti) della medaglia della Liberazione, imprigionato durante il regime, combattente con le Brigate garibaldine sull'Appennino, è stato presidente dell'Anpi di Casalmaggiore (Cremona) per più di cinquant'anni. "Posto che non ho niente da spartire con il voto della Meloni, di Salvini e della Lega - dice - al referendum voterò Sì. Lo farò perché è necessario modificare le procedure del nostro sistema istituzionale. L'Anpi non è un partito né un'organizzazione che deve dare indirizzi politici ma un'associazione che, evitando le rotture, rappresenta tutti gli antifascisti, da destra a sinistra".