Drogano il mastino e razziano una villetta nel Cremasco

Quando i militari arrivano, i proprietari si accorgono che c’è qualcosa che non funziona. Attila, infatti, non si muove. È apatico e svogliato e ci vuole poco a capire che è stato drogato per renderlo inoffensivo. Così i ladri prima hanno messo fuori uso il molosso e poi hanno forzato una porta finestra sul retro di Pier Giorgio Ruggeri

Un cane mastino

Un cane mastino

Cremona, 26 maggio 2015 - Attila è un cane che incute timore e rispetto. Sono 60 chili di mastino corso che non va troppo per il sottile con gli intrusi. Per questo motivo i padroni della villetta dove Attila fa da guardiano si allontanano senza troppi problemi, forti anche di un impianto d’allarme che sa il fatto suo. Ma sabato i ladri sono penetrati ugualmente. «Quando siamo tornati a casa – dice il proprietario – era quasi mezzanotte e abbiamo visto che c’erano dei cassetti per terra nella stanza da letto. Abbiamo subito capito che c’erano stati i ladri e abbiamo chiamato i carabinieri».

Quando i militari arrivano, i proprietari si accorgono che c’è qualcosa che non funziona. Attila, infatti, non si muove. È apatico e svogliato e ci vuole poco a capire che è stato drogato per renderlo inoffensivo. Così i ladri prima hanno messo fuori uso il molosso e poi hanno forzato una porta finestra sul retro. Ma una volta aperta la finestra, ecco scattare l’allarme. A quel punto i malviventi sono entrati ugualmente in casa e hanno cercato qualcosa da rubare, trovando solo una catenina, ricordo della prima comunione della padrona di casa, un anello e un bracciale d’oro e qualche oggetto di bigiotteria. Hanno invece ignorato computer e altre apparecchiature elettroniche. Forse temevano che l’allarme fosse collegato con la vicina stazione dei carabinieri o che qualche vicino sentisse la sirena e chiamasse le forze dell’ordine.

Il danno per fortuna è stato di poco conto e il cane il giorno dopo è tornato vispo e allegro, ma non è la prima volta che i quattrozampe vengono messi fuori uso. È capitato il mese scorso in due ville attigue a Romanengo, entrambe ‘protette’ da animali che stavano nel giardino di casa. Anche in quel caso, cani docili e muti per un giorno intero. Chi, invece, non ha cani è il cimitero di Bolzone (frazione di Ripalta Cremasca), dove i malviventi sono tornati nel fine settimana per completare l’opera e asportare una quindicina di metri di grondaia, con un danno intorno a mille euro. «Adesso che hanno finito spero non si facciano più vedere» è stato il commento del sindaco Aries Bonazza del paese cremasco.