Raccolta dei rifiuti, gara top secret: una torta da 150 milioni di euro

Crema, il bando finora è costato circa 100mila euro in consulenze

Raccolta dei rifiuti a Crema

Raccolta dei rifiuti a Crema

Crema (Cremona), 19 luglio 2016 - Possono i dettagli di una gara da 150 milioni di euro restare segreti agli stessi protagonisti che devono approvarli? Sì, sembra proprio così. È la elefantiaca gara che affiderà la raccolta rifiuti in 48 paesi del cremasco per i prossimi dieci anni. Elefantiaca perché se ne sta parlando da due anni e mezzo, mette sul piatto 150 milioni di euro per 10 anni di servizio e sin qui è costata quasi 100 mila euro in consulenze.

Ieri nel tardo pomeriggio c’è stata l’ennesima riunione indetta dai nuovi vertici di Scrp (Società reti e patrimonio) che doveva informare i sindaci, proprietari di Scrp, di come sta proseguendo lo studio del bando stesso. Si è parlato di aziende partecipanti che non potrebbero iscriversi per cavilli procedurali (Lgh vorrebbe partecipare, ma nel suo consiglio siede un dirigente di Scrp e questo renderebbe incompatibile la partecipazione), si fa riferimento alla segretezza per evitare fughe in avanti, in pratica si chiede a ciascun sindaco di approvare il proprio pacchetto senza conoscere tutta la vicenda.

«Avremmo voluto avere più chiarimenti – dice Aries Bonazza, sindaco di Ripalta Cremasca – perché per esempio volevamo sapere qualcosa in più sul contenuto della gara stessa. Invece, ci è stato detto che in breve avremo un riassunto che riguarda ciascuno il proprio paese, con i costi relativi, i giorni e gli orari di raccolta e che quanto conferito deve essere approvato e rimandato in Scrp entro il 10 settembre. Chi vuole conoscere tutti i dettagli della gara, 80 pagine, lo potrà fare recandosi presso la sede di Scrp e avanzando domanda per prendere visione in loco del malloppo. Tutto questo per evitare fughe di notizie che, ci dicono, potrebbero invalidare il bando. Tempi precisi per la pubblicazione della gara non sono stati riferiti, ma pensiamo che si voglia chiudere entro l’anno».

Ma non è così semplice per una serie di motivi. Per prima cosa si è lasciata ai sindaci la decisione se approvare il rispettivo bando in giunta o andare di fronte al consiglio. Inoltre, il riassunto che riguarda il paese verrà inoltrato ai primi cittadini che devono chiudere entro luglio nei prossimi giorni, mentre agli altri più avanti. Infine, se ci sono modifiche, la questione si fa intricata in quanto se un Comune chiede orari o giorni diversi da quelli proposti, la variazione sarà di poco conto e semplice. Ma se si chiede una modifica dei costi, allora la questione si fa difficile. E i tempi si allungano un’altra volta.