Un profugo bussa nudo ai vicini: convivenza difficile a Chieve

Rubati anche due telefoni, e i residenti attaccano i migranti fra i quali si sta organizzando una sorta di gerarchia. Uno di loro ha bussato nudo alla porta di una casa: denunciato per atti osceni di Pier Giorgio Ruggeri

Uno striscione di protesta dei residenti di Chieve

Uno striscione di protesta dei residenti di Chieve

Chieve, 27 agosto 2015 - Immigrati, un problema che, sembra, si stia un po’ normalizzando. Tuttavia, a Chieve, nessuno abbassa la guardia. Anche perché da quando sono arrivati i migranti, ospitati in una struttura dalla società Garbata accoglienza, i problemi non sono mancati. In uno dei primi giorni di permanenza dei 43 stranieri assegnati al caseggiato del paese cremasco è successo un furto. Sono spariti due cellulari e i sospetti si sono appuntati proprio sugli stranieri. Che si sono offesi e hanno inscenato uno sciopero della fame. Sono dovuti intervenire i carabinieri per distribuire il cibo a chi, tra i migranti, questo sciopero non lo voleva fare. E il giorno dopo i due cellulari spariti sono stati fatti ritrovare vicino alla sede della Garbata accoglienza.

Ma al di là del furto, l’episodio ha denotato che all’interno del gruppo dei migranti si stava sviluppando una gerarchia che ha visto in breve quattro persone prendere il sopravvento su tutti. E chi osava ribellarsi doveva fare i conti con questi boss. L’episodio clou è successo qualche giorno più tardi quando i carabinieri di Bagnolo sono dovuti intervenire perché un migrante era stato picchiato e aveva riportato alcune ferite al volto. La vittima, tuttavia, non aveva voluto sporgere denuncia e insisteva nel dichiarare di essersi ferito perché caduto dal letto. Tuttavia, nei giorni successivi i quattro presunti boss sono stati trasferiti presso una struttura della Caritas di Crema. Nel frattempo anche un altro inquietante episodio si è verificato: un migrante si è presentato nudo davanti alla porta dell’unico appartamento venduto della struttura, dove vive una famiglia locale. Immediatamente sono stati avvertiti i carabinieri, che hanno denunciato lo straniero per atti osceni.

A Chieve ora arriveranno altri migranti solo se la famiglia che abita nel caseggiato se ne andrà. Ma per andarsene deve vendere l’appartamento e i due garage acquistati, al prezzo di 120mila euro e non si vede chi potrebbe essere interessato all’acquisto. Intanto dei 43 migranti iniziali ne sono rimasti 31, perché altri otto hanno fatto perdere le loro tracce. Infine, altri 15 stranieri sono arrivati a Vaiano, ospitati in una casa della Caritas. Qui non si sono registrati episodi particolari, anche perché sul posto staziona sempre personale della Caritas, che vigila e controlla.